Egitto: ancora proteste. I manifestanti chiedono le dimissioni del regime militare
La giunta militare egiziana ha affidato all'ex premier Kamal Ganzuri l'incarico di
formare un nuovo governo. Ma per la coalizione dei giovani della rivoluzione si tratta
di una scelta da “ancien regime”. Il servizio di Giancarlo La Vella:
Almeno 41
i morti accertati, 36 dei quali soltanto al Cairo, e oltre duemila feriti il bilancio
della violenta repressione in corso in Egitto. E questo nonostante la giornata di
ieri sia iniziata con tregua, proprio nel giorno in cui il Supremo Consiglio delle
Forze Armate, al potere dalla caduta del regime di Hosni Mubarak, ha presentato scuse
formali alla popolazione per una situazione che rasenta la guerra civile. Malgrado
la nuova facciata del governo di salvezza nazionale, e il monito delle autorità secondo
cui non saranno tollerati disordini che turbino le elezioni parlamentari confermate
per lunedì prossimo, le forze di opposizione hanno convocato per oggi l'ennesima giornata
di proteste, in coincidenza con il venerdì di preghiera islamico. I manifestanti intendono
tornare a chiedere nell’ormai simbolo della resistenza Piazza Tharir, le immediate
dimissioni della giunta militare.