Deforestazione: Indonesia, Corea del Nord e Nigeria ai primi posti nel mondo
Nigeria, Indonesia e Corea del Nord sono i tre Paesi con il più alto tasso di deforestazione
al mondo. Cina e Stati Uniti, i più grandi produttori di gas serra, sono invece all’ultimo
posto. Lo afferma uno studio della Maplecroft, società che analizza le situazioni
ambientali e sociali nel pianeta per conto di imprese e industrie. Lo riferisce AsiaNews.
Pubblicata ieri, la classifica riguarda 180 Paesi ed è apparsa a pochi giorni dalla
conferenza Onu sul clima in programma dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban, in Sud
Africa. Il tasso è calcolato sui dati raccolti dall’organizzazione Onu per il cibo
e l’agricoltura (Fao), che tra il 2005 e il 2010 ha controllato l’estensione globale
delle foreste. Fra i Paesi ad alto rischio vi sono anche Cambogia (9° posto) e Australia
(10° posto). Per gli esperti, l'Indonesia sta perdendo circa 1 milione di ettari di
foresta all'anno, circa 13 volte le dimensioni di Singapore. A incidere sono soprattutto
le coltivazioni legate alla produzione di olio da palma che rappresentano circa il
16% delle aree deforestate. In maggio, Jakarta ha lanciato una moratoria di due anni
per bloccare nuove licenze per lo sfruttamento di foreste primarie e torbiere. Il
governo ha predisposto un sistema di controllo satellitare per scoprire i trasgressori.
La Nigeria ha perso negli cinque anni oltre 2 milioni di ettari a causa dell’espansione
agricola e dello sviluppo delle infrastrutture. Arianna Granziera, analista di Maplecroft
sottolinea che "la deforestazione ostacola la riduzione di anidride carbonica (CO2).
Le foreste svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare il cambiamento climatico globale
attraverso l’assorbimento del carbonio". Lo scomparsa delle aree boschive interrompe
questo ciclo e ciò aumenta del 10% l’impatto dei gas serra prodotti dall’uomo. A ciò
si aggiunge la scomparsa di habitat ed ecosistemi naturali, come ad esempio mangrovie,
bacini fluviali e lacustri. Nonostante sia ai primi posti per l’inquinamento da gas
serra, la Cina si è impegnata in questi anni a ridurre la deforestazione, attraverso
una normativa che controlla l’espansione di terreni agricoli e industriali e il programmi
di rimboschimento. Tuttavia, la Granziera fa notare che "Pechino ha una enorme domanda
di legname e sta incrementando le importazioni, soprattutto da Stati Uniti e Canada,
ma da anni ha un fiorente commercio illegale Brasile, Cambogia e altri paesi in via
di sviluppo”.