Ancora sangue in Siria. La Lega Araba minaccia sanzioni
La Siria è sempre preda della violenza: 33 morti in 24 ore. Stando alle rivendicazioni
delle opposizioni e dell'Esercito siriano libero (Esl), diciotto tra soldati dell'esercito
regolare e piloti dell'aeronautica sono stati uccisi in due diversi attacchi nel centro
del Paese, epicentro della rivolta. Intanto, è scaduto l’ultimatum della Lega Araba
a Damasco. Il servizio di Fausta Speranza:
Senza accordo
è scaduto alle 13.00 ora del Cairo (le 12.00 in Italia), l'ultimatum imposto dalla
Lega Araba a Damasco per accettare il memorandum per la missione di osservatori arabi
in Siria. Ora si parla di sanzioni che, negli intenti dei ministri arabi, non dovranno
colpire la popolazione. La Lega Araba chiedeva alla delegazione siriana di firmare
il memorandum per l'invio in Siria della missione di osservatori: gli osservatori
dovrebbero verificare l'applicazione dei vari punti del piano che prevede, oltre all’uscita
di scena del presidente Assad, la fine delle violenze, il ritiro delle truppe e di
ogni altra unità armata dai centri urbani teatro della repressione, la liberazione
di tutte le persone fermate dalle forze presidenziali dal 15 marzo ad oggi. Oltre
14 mila, secondo attivisti. Damasco prima ha accettato il piano, poi ha cercato di
porre condizioni: conoscere in anticipo luoghi e tempi delle visite degli osservatori
ed evitare ricercatori per i diritti umani. Le sanzioni immaginabili potrebbero andare
dalla sospensione dei collegamenti aerei civili all'interruzione di ogni rapporto
con la Banca centrale siriana, fino al congelamento di conti bancari governativi e
alla cessazione di ogni rapporto finanziario.
Israele: la riconciliazione
tra Anp e Hamas allontana la pace “Ogni avvicinamento fra l'Anp di Abu Mazen
e Hamas allontana ulteriormente la pace”. Questa la conclusione espressa dal governo
israeliano all'incontro, tenutosi ieri al Cairo, fra il presidente palestinese e il
leader politico di Hamas, Khaled Meshaal. Nell’occasione, i due dirigenti palestinesi
hanno comunicato che le elezioni legislative e presidenziali palestinesi si terranno
entro maggio 2012. Le due fazioni hanno anche deciso l’avvio di un nuovo partenariato,
segnato dal superamento delle passate divergenze.
Scontri in Nigeria, almeno
10 i morti In Nigeria, ancora violenze: almeno dieci persone sono morte ieri
nella città di Jos, nella parte centrale del Paese abitata da cristiani e musulmani.
Gli scontri avvengono per il controllo di capi di bestiame e terre coltivabili. L'esercito
ha imposto un coprifuoco di 24 ore.
Kenya, 6 morti e 27 feriti in un duplice
attentato a Garissa Sei persone sono morte e 27 sono rimaste gravemente ferite
in due attacchi terroristici a Garissa, città del Kenya a confine con la Somalia.
Le esplosioni si sono verificate contemporaneamente la notte scorsa in un ristorante
e in un centro commerciale. Tra i morti, due bambini che giocavano nei pressi della
struttura.
Sudan: l’Onu denuncia 60 mila sfollati nello Stato del Nilo Azzurro Sono
60 mila i profughi delle violenze nello Stato del Nilo Azzurro, lo Stato petrolifero
del Sudan. Lo ha annunciato l'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu
(Ocha). “Per colpa degli scontri perduranti, i civili continuano a essere costretti
alla fuga o gravemente colpiti”, dice l'Ocha in un rapporto. Tre settimane fa, l'esercito
di Khartoum ha annunciato di aver preso il controllo della città di Karmuk, feudo
dei ribelli del Movimento popolare di liberazione del Sudan.
Urne aperte
in Marocco, rischio astensionismo In Marocco oggi si vota. Si tratta delle
prime elezioni politiche dopo la riforma costituzionale varata da re Mohammed VI per
placare le proteste. Trentuno i partiti in lizza per eleggere i 395 membri della Camera
dei rappresentanti. Tra i favoriti, il partito moderato islamico Giustizia e sviluppo.
I rischi sono rappresentati dall'astensionismo e dagli appelli al boicottaggio da
parte del "Movimento 20 febbraio", che ha dato il via alle proteste ma che non riconosce
la nuova Costituzione come davvero democratica.
Presidenziali in Russia
il 4 marzo 2012 Si terranno il 4 marzo 2012 le presidenziali in Russia. Hanno
già annunciato di voler correre per il Cremlino il premier Vladimir Putin, il leader
comunista Ghennadi Ziuganov, quello ultranazionalista Vladimir Zhirinovski e lo scrittore
di opposizione Eduard Limonov. L’attuale presidente Medvedev ha detto che non si candiderà.
Secondo un sondaggio della società Levada, alle legislative del 4 dicembre il partito
Russia unita di Putin perderà la maggioranza dei due terzi in parlamento.
Ennesimo
suicidio in una fabbrica cinese Nuovo suicidio in una fabbrica della Foxconn
in Cina, una società taiwanese che produce pezzi per i prodotti Apple. Un'operaia
ventenne si è tolta la vita lanciandosi dal quarto piano dell'impianto industriale.
L'anno scorso, i suicidi tra i dipendenti della società sono stati 14, da attribuire
alle pessime condizioni di lavoro. Per ovviare al problema e non migliorare le condizioni
di lavoro, la compagnia ha fatto firmare ai propri dipendenti un impegno a non suicidarsi
e ha poi deciso di sostituirne migliaia con robot e macchine.
Colera ad
Haiti: 6.700 le vittime da gennaio 2010 Sono salite a 6.700 le vittime del
colera ad Haiti. Lo riferisce un recente rapporto dell'Onu. Oltretutto, nel mese di
settembre sono stati registrati 21.797 casi di persone colpite dalla malattia. Da
tempo, diverse fonti locali affermano che l'epidemia è stata diffusa dai caschi blu
nepalesi, giunti nel Paese per aiutare la popolazione dopo il sisma del 2010. Di recente,
l'Ong “Justicia y democrazia en Haiti” ha intrapreso una azione legale, sostenendo
che l'Onu e i caschi blu della Minustah devono risarcire le vittime e i loro familiari
per non aver fatto i dovuti controlli sanitari ai soldati. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza e Giovanni Cossu)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 329