Uruguay. Messaggio dei vescovi nel Bicentenario dell'inizio del processo d’indipendenza
La Conferenza Episcopale dell’Uruguay ha pubblicato, a motivo della celebrazione del
Bicentenario dell'inizio del processo d'indipendenza, un documento intitolato "Nuestra
Patria: gratitud y esperanza" (“La nostra patria: gratitudine e speranza”). La lettera
– riferisce l’Agenzia Fides - è indirizzata "a tutti i fedeli cattolici" ed è stata
presentata dai Vescovi la scorsa settimana, in Florida. Il documento inizia con uno
sguardo al passato, con il ricordo riconoscente delle prime persone che hanno contribuito
allo sviluppo e alla grandezza del paese, con particolare attenzione a quelle che
sono state ispirate dalla loro fede cattolica. In secondo luogo si presenta Gesù Cristo
ed il suo messaggio, "il cui annunzio è il contributo specifico che la Chiesa offre
alla società". Troviamo quindi il centro di convergenza per la costruzione della comunità
nazionale: la dignità della persona umana ed i suoi diritti inalienabili, con particolare
attenzione al carattere naturale di questi diritti, riconosciuti nei trattati internazionali.
Anche il diritto alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa sono temi importanti
del documento. Solidali con coloro che desiderano e cercano una società più giusta
e fraterna, i Vescovi analizzano alcuni aspetti della realtà sociale: l'invecchiamento
della popolazione, l'alto tasso di suicidi, la violenza, la povertà (soprattutto dei
bambini), l'aumento del consumo di alcool e droghe, la situazione dei prigionieri
e la violenza domestica. Il futuro dell’Uruguay, al quale la lettera guarda con speranza,
si gioca decisamente sulla famiglia e sull'educazione: queste due questioni principali
vengono trattate in due capitoli. Molto importante è la centralità della famiglia,
"valore primario cui aspira la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne"
dell’Uruguay. Tra gli aspetti e i problemi legati alla famiglia si indicano il matrimonio
e il divorzio, la cultura della vita, la spiritualità, i valori del Vangelo vissuti
nella vita familiare. Il capitolo sull’educazione inizia con una significativa parola:
"avanti", sottolineando così il valore della trasformazione della pubblica istruzione
e dell'educazione. I Vescovi ricordano il contributo storico della Chiesa nel campo
educativo; riaffermano il diritto dei genitori, anche quelli con risorse limitate,
di scegliere l'orientamento dell’educazione dei figli; ripropongono il tema della
laicità e delle confessioni religiose. Si chiede inoltre di aprire il sistema scolastico
a una maggiore presenza di forme e centri diversi, illustrando che per educazione
si intende un servizio pubblico, sia dello stato come della gestione privata. In conclusione
la lettera si rivolge alla comunità cattolica, incoraggiando i fedeli nella loro missione
di aiutare il cambio della società, con libertà e responsabilità personale, allo scopo
di "lavorare nella giustizia per il bene comune di tutti gli uruguayani".