2011-11-23 15:09:09

Narcotraffico in Messico: dal 2006 oltre 40 mila morti


In Messico il governo continua a contrastare le grandi organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di stupefacenti. Secondo i dati più recenti, diffusi dai media locali, dal 2006 sarebbero oltre 40 mila le morti legate alle organizzazioni criminali. Nell’intervista di Davide Maggiore, a descrivere il peso assunto dai cartelli del narcotraffico è Antonio Mazzitelli, rappresentante in Messico dell’agenzia delle Nazioni Unite contro la Droga e il crimine:RealAudioMP3

R. - Guardando alla mappa del Messico, così come all’espansione di questa dinamica in tutto il Centro America, si può dire che oggi ci sono due gruppi criminali egemonici: uno è rappresentato dal cartello di Sinaloa, che è una tipica organizzazione non solo di traffico, ma anche di produzione di droga, prima di tutto verso gli Stati Uniti e, sempre di più oggi, in direzione dell’aria Pacifica. Dall’altro lato invece, sembrerebbe che il nuovo gruppo degli Zetas, un’organizzazione che non ha tradizioni nel traffico di droga, sia riuscito a consolidare la sua posizione e il suo controllo sulla zona dei Caraibi.

D. – L’attività dei narcotrafficanti, viste le sue proporzioni, si sta trasformando in una vera e propria guerra allo Stato …

R. – Oggi le organizzazioni, soprattutto le più violente, si disputano il territorio per il controllo non solo delle rotte di traffico della droga, ma anche e soprattutto per il controllo di tutta una serie di nuove attività criminali che vanno dal traffico dei migranti, al contrabbando, alla estorsione di tipo mafioso. Chi paga il prezzo più alto per questa situazione sono i civili. Mancano l’idea in generale della presenza dello Stato e le garanzie di sicurezza fondamentali che le istituzioni devono offrire al cittadino.

D. – Quali sono gli sforzi dei governi centro-americani nel contrasto a quest’attività?

R. – Per quanto riguarda il Messico, la presente amministrazione – trovandosi a far fronte ad un attacco di queste dimensioni e ad una crisi, direi, della presenza dello Stato e delle differenti istituzioni sul territorio – ha portato avanti una serie di riforme estremamente coraggiose in materia di amministrazione della giustizia. Dall’altro lato, il progetto molto ambizioso, che ha incontrato parecchie resistenze a livello d’implementazione, è la riorganizzazione della polizia. Anche a livello regionale, ci sono stati progressi, se non altro, la presa di coscienza da parte dei governi di tutta la regione. Se il crimine organizzato in Europa e in Nord America è visto esclusivamente come un problema di sicurezza, nel Centro America e nei Caraibi sempre più si manifesta come un problema di governabilità. (fd)







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