I militari egiziani hanno accettato ieri le dimissioni del governo di Sharaf ed hanno
proposto le presidenziali per giugno. Stamattina, i manifestanti sono scesi in piazza
chiedendo una data precisa per le elezioni. Le forze dell’ordine sono intervenute
con la forza causando 4 morti, tra cui un bambino. Il servizio di Giovanni Cossu:
Sotto pressione
della piazza e delle opposizioni, ieri il Consiglio militare egiziano ha accettato
le dimissioni del governo di Sharaf ed ha proposto le presidenziali per giugno. L’ex
capo dell’Aiea El Baradei, che rimane candidato alla presidenza egiziana, si è detto
disponibile ad accettare l'incarico di primo ministro se le elezioni si terranno,
come previsto, lunedì prossimo e se non ci saranno ingerenze militari. Queste aperture
del consiglio militare non hanno placato i manifestanti, che stamattina sono scesi
in strada al Cairo per chiedere una data certa sulle presidenziali. Le forze dell’ordine
sono intervenute per reprimere le proteste in piazza Tahrir e di fronte al ministero
degli Interni causando morti e feriti. Lo stesso Baradei ha riferito su twitter il
lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia. L'Alto Commissario Onu per i diritti
umani ha denunciato oggi l'uso eccessivo della forza per reprimere le proteste e si
è pronunciata per una rapida indagine imparziale. Nonostante tutto, i manifestanti
hanno deciso di rimanere in piazza fino a quando il Consiglio militare non annuncerà
una data precisa per le presidenziali, previste entro giugno 2012.