2011-11-22 14:25:20

Convegno Caritas italiana a Fiuggi. Mons. Crociata: cittadini rispettino le leggi, ma le leggi siano eque


Con la sua pedagogia dei fatti, la Caritas rappresenta un’esperienza peculiare in cui si ripropone una modalità insostituibile del processo educativo, quella pratica. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcoplae italiana (Cei), intervenendo al Convegno annuale della Caritas italiana in corso a Fiuggi. Per monsignor Mariano Crociata, poi, educare alla carità significa educare a una visione politica radicalmente alternativa a quella che oggi domina nella nostra cultura e tra gli stessi cristiani. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Qui, a Fiuggi, sono arrivate le Caritas diocesane di tutta Italia. Un vero termometro di come il Paese sta vivendo la crisi e delle difficoltà che tante famiglie sono costrette ad affrontare ogni giorno. Il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, ribadisce il ruolo della Caritas nella società italiana: anche l’attenzione al bene comune è carità:

“Una nuova etica pubblica come indispensabile cornice entro cui le leggi stesse devono essere fatte e osservate. Bisogna che i cittadini s’impegnino a rispettarle e che esse siano conformi alle reali esigenze del bene comune e della giustizia”.

Dunque, da una cittadinanza responsabile potranno venire cittadini capaci di esprimere una classe politica sempre più attenta alla dignità di ogni persona e alle esigenze della vita intera di tutti e di ciascuno. Con la crisi, a chiedere aiuto sono non solo immigrati e fasce più povere. Don Adriano La Regina, responsabile del “Prestito della Speranza”:

“Ci sono molti ancora in cassa integrazione e quindi le nostre Caritas, gli Uffici diocesani sul territorio stanno non soltanto monitorando, ma stanno anche intercettando quelle famiglie che mai avrebbero immaginato di dover ricorrere a un prestito solidale come il “Prestito della Speranza”. Questo ci dice, da una parte, che la crisi è ancora pienamente nelle realtà delle famiglie e, dall’altra, la disponibilità da parte degli Uffici diocesani ad accogliere queste domande, che non sono solo un’erogazione di un prestito, ma anche un momento di prossimità, di accompagnamento nei riguardi delle famiglie, che hanno bisogno di essere anche orientate”.

Insomma, una cultura della carità passa anche attraverso e soprattutto gesti concreti.







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