Usa: in Alabama seduta del Congresso sugli effetti della legge sulle migrazioni
Una delegazione del Congresso tiene oggi una seduta speciale a Birmingham, in Alabama,
per esaminare gli effetti della legge HB56 non solo sulla comunità immigrata in questo
Stato, ma anche sull'economia. Allo stesso tempo, parte oggi la campagna "Una famiglia,
una Alabama", per ottenere l'abrogazione della legge HB56. "Abbiamo visto l'approvazione
di leggi anti-immigrati in altri Stati - ha detto il congressista democratico dell’Illinois,
Luis Gutierrez - ma l’Alabama ha creato qualcosa di unico”. “Paura e caos per una
comunità Latina e di immigrati, ed è stato terribile”. “Il senso del pericolo e della
disperazione – ha aggiunto - è palpabile… Ma la storia mi dà anche la speranza che
la lotta per la giustizia e per i diritti civili in Alabama sia ancora viva". Dall'inizio
del 2002, la Chiesa cattolica degli Stati Uniti sta spingendo il governo federale
e il Congresso ad approvare una riforma globale dell'immigrazione per far uscire dall’ombra
milioni di immigrati senza documenti che vivono nel Paese, la maggior parte di loro
dell'America Latina. I presuli – ricorda l’agenzia Fides - hanno chiesto una "riforma
profonda e umana" della legge sull'immigrazione e il trattamento dignitoso per gli
immigrati. Mons. John Charles Wester, vescovo di Salt Lake City (Utah) e presidente
della Commissione per le migrazioni della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati
Uniti, ha detto nel giugno scorso che la Chiesa cattolica cerca "di offrire una risposta
pastorale e multinazionale alle persone costrette a migrare a causa della violenza
o della difficoltà economiche". "Nel dibattito sull'immigrazione negli Stati Uniti
– ha aggiunto - spesso si perde di vista che questo è un fenomeno globale e non si
riconoscono le ragioni economiche o politiche che spingono le persone a migrare".
La settimana scorsa i vescovi cattolici e le rappresentanze protestanti dello stato
del Kansas hanno affermato che il problema delle migrazioni è un tema nazionale, che
richiede una soluzione federale, e non un mosaico di leggi statali come accade in
Arizona, Alabama e Georgia. Nello Stato dell’Alabama, in particolare, gli ispanici
sono oltre 185 mila. Molti centri di produzione della zona cominciano ad avere crescenti
problemi per reperire mano d’opera, dopo l’abbandono del posto di lavoro da parte
di molti lavoratori provenienti dall’America Latina. (A.L.)