2011-11-21 14:46:55

Convegno nazionale delle Caritas diocesane. Mons. Nozza: l'azione della Chiesa contro la crisi


“La Chiesa che educa servendo carità”. Questo il titolo del 35.mo convegno nazionale delle Caritas diocesane, che si apre oggi pomeriggio, a Fiuggi. L’evento, che proseguirà fino a mercoledì, è promosso in occasione del 40.mo anniversario della nascita di "Caritas Italiana". Sul valore dell’appuntamento di Fiuggi, Eugenio Bonanata, ha intervistato mons. Vittorio Nozza, direttore dell’organismo caritativo:RealAudioMP3

R. – Questo patrimonio si colloca ultimamente, soprattutto in questo ultimo decennio, in un contesto piuttosto pesante dettato anche dalla crisi economico-finanziaria che sta attanagliando il mondo intero e in modo particolare, poi, anche i nostri contesti e i nostri territori. Quindi, diventa un po’ più difficile poter intercettare i bisogni e soprattutto saper trovare anche strumenti, forme, servizi e operatività diverse rispetto a quelle finora promosse e attivate sul territorio nazionale.

D. - In questo momento qual è il ruolo delle diocesi e delle parrocchie?

R. - In questi ultimi quattro anni le diocesi, le comunità parrocchiali, sono state provocate a trovare strumenti nuovi, quali il microcredito, la ricerca di abitazioni, l’attivazione di sostegni alle persone, alle famiglie - in modo particolare perché i figli potessero avere garantita la scuola. C’è poi l’azione attraverso gli strumenti delle carte prepagate, che prevede delle possibilità di acquisto dignitoso presso gli empori attivati dalle caritas diocesane. C’è da dire che ben 806 nuove forme attivate da 193 caritas diocesane in Italia stanno rispondendo in forma nuova, con strumenti nuovi, alle "provocazioni" che vengono soprattutto dalla crisi economico-finanziaria che ha intaccato e sta intaccando non il singolo ma interi nuclei familiari.

D. – La crisi colpisce anche i giovani; molti hanno smesso di studiare e di cercare lavoro…

R. – Questa cosa preoccupa moltissimo. Significa che coloro che dovrebbero essere e costruire il futuro sono messi nella non condizione di prepararsi opportunamente - poiché poi viene chiesta una competenza, non solo in Italia ma anche sul piano europeo - e non hanno neanche un minimo di opportunità lavorative. Nello stesso tempo, quello che è più pesante, stanno spegnendo questo desiderio di futuro. Di conseguenza si tratta di non abbandonare mondi giovanili di questo tipo ma di mantenere alta la motivazione di trovare anche solo opportunità lavorative, perché a partire da questo ci si auguri che nel futuro, negli anni a venire, si creino opportunità più solide e quindi costruttrici di futuro anche sotto la responsabilità di ciascuno.

D. – Giovedì, l’udienza con Benedetto XVI: come vivete l'attesa a questo appuntamento?

R. – Sarà un momento per noi importante, proprio perché di decennio in decennio la parola, il Magistero del Sommo Pontefice, ci ha sempre consegnato spunti di memoria legati all’istituzione di questo organismo pastorale, la Caritas, e impegni di fedeltà proprio per aprire porte, finestre, cammini, nel futuro. Questo ci invoglia a continuare intensificando la testimonianza della carità come nucleo centrale del cammino del cristiano e della vita della Chiesa. (bf)







All the contents on this site are copyrighted ©.