2011-11-21 13:48:11

Argentina: la Chiesa denuncia il degrado delle condizioni di vita a Buenos Aires


Oltre la metà (51%) dei circa 13 milioni di persone che risiedono a Buenos Aires e nella sua sterminata cintura urbana – pari al 32% della popolazione totale dell’Argentina – ha un lavoro precario (il 26% è a rischio disoccupazione), mentre un’alta percentuale di famiglie rischia addirittura di non soddisfare le proprie necessità alimentari e non ha accesso all’assistenza sanitaria. Lo scenario emerge da un rapporto pubblicato nel fine-settimana stilato dalla Chiesa cattolica, la Caritas nazionale e l’Osservatorio del debito sociale dell’Università cattolica argentina (Uca)- ripreso dall'agenzia Misna - che “rivela un’allarmante situazione di disuguaglianza sociale”. Il 10% delle famiglie residenti nell’area metropolitana (Amba), che compernde la città autonoma di Buenos Aires e il cosiddetto ‘conurbano’, secondo le stesse fonti vive in ‘villas miserias’ (baraccopoli) o quartieri degradati, dove mancano acqua potabile e servizi igienici; il 16% degli abitanti ha difficoltà a garantirsi un’adeguata alimentazione – indice che nella capitale si riduce al 6% – il 29% non ha un’assicurazione sanitaria. “Il superamento della povertà e dello scenario disuguale che presenta la principale regione metropolitana del Paese, oltre ad essere un imperativo etico e morale per coloro che concentrano nelle loro mani risorse politiche, economiche e sociali, è una trasformazione possibile da realizzare su scala umana” afferma il documento, aggiungendo che la strada va intrapresa “come priorità nella politica dello Stato”. Il panorama dipinto dalla Chiesa confligge costantemente con i dati sulla povertà offerti dall’Indec, l’Istituto nazionale di statistica e censimento, accusato dal 2007 da diversi settori, dall’opposizione politica a istituti privati, di manipolare i numeri da quando il governo dell’allora presidente Néstor Kirchner sostituì diversi funzionari modificando anche il metodo di rilevazione. Secondo l’Indec, l’indice di povertà dell’Amba sarebbe infatti sceso nel 2010 al 9,8%. (R.P.)







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