Spagna al voto contro la crisi. Favoriti i Popolari
Si sono recati ai seggi questa mattina per dare il loro voto, i principali candidati
alla presidenza del governo spagnolo, Mariano Rajoy, del centrodestra, e il socialista
Alfredo Perez Rubalcaba. Oltre a loro, oggi sono chiamati alle urne in Spagna 36 milioni
di elettori, che fino alle 20 potranno votare per rinnovare i due rami del Parlamento.
Il servizio di Michela Coricelli:
È la crisi
la principale protagonista di questa giornata elettorale. La Spagna naviga in acque
difficili, fra un tasso di disoccupazione superiore al 21 per cento e un grave problema
di deficit, e con le forti pressioni dei mercati. I sondaggi riflettono da mesi la
delusione dell’elettorato nei confronti del governo uscente di José Luis Rodríguez
Zapatero. Alla chiusura delle urne, questa sera alle 20, non si attendono grandi sorprese:
l’unica vera incognita è l’astensionismo. Stando alle inchieste preelettorali, la
vittoria del centrodestra è quasi scontata. Il Partito popolare punta alla maggioranza
assoluta, mentre per i Socialisti potrebbe essere una sconfitta storica. Il candidato
dei Popolari, Mariano Rajoy, bocciato dagli elettori per due volte, nel 2004 e nel
2008, potrebbe riuscire ad arrivare al palazzo presidenziale della Moncloa al terzo
tentativo. Ma il leader popolare mette le mani avanti: preannuncia sacrifici e ammette:
“Non ci sono pozioni magiche contro la crisi”.
Egitto: scontri a piazza
Tahrir A una settimana dalle elezioni legislative, che secondo il governo non
saranno comunque rinviate, resta altissima la tensione in Egitto. Dopo le due vittime
registrate negli scontri di ieri, una al Cairo e l’altra ad Alessandria, oggi dalle
prime ore del mattino centinaia di manifestanti sono tornati in piazza Tahrir, luogo
simbolo del rovesciamento di Mubarak e i nuovi scontri, causati da una sassaiola contro
la polizia che ha reagito con il lancio di lacrimogeni, avrebbero già causato una
quindicina di feriti. La folla si concentra nei pressi della sede del Ministero dell’Interno
e protesta contro l’intervento di ieri della polizia.
Egitto - ambasciatore
Israele L’ambasciatore israeliano in Egitto, Ytzhak Levanon, è rientrato oggi
al Cairo, dal quale se ne era andato due mesi fa in seguito a una violenta protesta
contro la sede diplomatica di Israele. La visita di Levanon, però, che è prossimo
alla pensione, sarebbe solo di cortesia e l’ambasciatore dovrebbe tornare in Israele
già domani.
La Corte dell'Aja chiede un giusto processo per Saif al-Islam,
figlio di Gheddafi Saif al-Islam, il figlio dell’ex rais catturato all’alba
di ieri nel deserto libico sudoccidentale mentre tentava di fuggire in Niger, avrebbe
chiesto ai ribelli che lo hanno preso di essere ucciso. Lo riferiscono gli insorti,
precisando di aver respinto la richiesta. Intanto la Nato, l’Unione Europea la Corte
penale internazionale dell’Aja chiedono per il figlio del defunto colonnello Gheddafi
un giusto processo basato sul diritto internazionale. Il premier libico Al Kid ha
assicurato che lo avrà, mentre il Consiglio nazionale chiede che Saif sia processato
in base alla legge libica.
Libia: rilasciato peschereccio italiano È
stato rilasciato oggi e sarebbe già in viaggio verso casa il peschereccio italiano
Twenty Two, tenuto in stato di fermo da mercoledì scorso a Tripoli da parte delle
autorità libiche. Grande soddisfazione è stata espressa dalla Farnesina che ha sottolineato
come la rapida e felice conclusione della vicenda sia dovuta agli ottimi rapporti
che intercorrono tra l’Italia e la nuova Libia.
Medio Oriente: incontro
Anp-Hamas Sarebbe in programma giovedì prossimo l’incontro al Cairo tra il
presidente dell’Anp Abu Mazen e il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal. Secondo
quanto riferisce l’emittente Voce della Palestina, in agenda la riforma dell'Olp,
la tregua tra Gaza e Israele e le modalità delle elezioni presidenziali e politiche
nei Territori, fissate per il maggio 2012. Sulla formazione di un nuovo esecutivo
palestinese, inoltre, pare permangano divergenze di opinione tra i due leader.
Iraq
Due civili sarebbero morti e quattro rimasti feriti, ieri, in seguito ai colpi
sparati da militari americani in risposta a un ordigno esploso al loro passaggio.
Il fatto è avvenuto a Yousifiya, a sud di Baghdad, ma gli Stati Uniti smentiscono
di aver aperto il fuoco.
Afghanistan – Talebani Da Kabul i talebani
hanno respinto le conclusioni della Loya Jirga, l’assemblea tradizionale afghana che
ieri aveva dato il suo benestare senza condizioni alla possibilità di un partenariato
tra l’Afghanistan e gli Usa. Tale partenariato strategico avrebbe dovuto definire
le modalità della presenza americana in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe previsto
per il 2014.
Pakistan – Talebani pronti a trattare I talebani pachistani
riuniti sotto le sigle Tehrke e Taliban Pakistan hanno annunciato di essere disposti
a intraprendere trattative di pace con le autorità della provincia nordoccidentale
di Khyber Pakhtunkhwa se queste sospenderanno i loro rapporti con gli Stati Uniti.
Intanto le forze di sicurezza locali hanno ucciso 12 militanti in un’operazione condotta
nell’area di Mamozai della Orakzai Agency: un territorio tribale dove in questi giorni
si stanno concentrando gli sforzi dell’esercito.
Giappone – terremoto Una
scossa di terremoto di magnitudo 5.2 ha fatto tremare oggi il Giappone, fortunatamente
senza riportare danni né vittime. L’epicentro del sisma, avvertito in particolar modo
nell’isola di Honsho, è stato individuato a Ibaraki, nell’est del Paese, a sud della
centrale di Fukushima. Non è stato emesso nessun allarme tsunami.
Costa
d’Avorio – elezioni Ha annunciato che boicotterà le prossime elezioni parlamentari
fissate per l’11 dicembre, il Fronte popolare Ivoriano, partito dell’ex presidente
Laurent Gbagbo, che fa sapere di non voler partecipare a un appuntamento elettorale
“i cui risultati si conoscono già e in cui tutto è stato predisposto per umiliarci”.
Quasi un anno fa, Gbagbo venne sconfitto al ballottaggio delle Presidenziali da Alassane
Ouattara, ma rifiutò di riconoscerne la vittoria, scatenando una guerra civile che
ha causato circa tremila morti e conclusasi solo con il suo arresto, l’11 aprile scorso.
Italia
– governo Intensa settimana di lavoro per il neopresidente del Consiglio Mario
Monti e per il suo governo. Domani, infatti, nella prima riunione del Consiglio dei
ministri del nuovo esecutivo, si discuterà il decreto legislativo per l’attuazione
di Roma Capitale. Espunta dall’agenda, invece, la nomina dei sottosegretari, questione
che potrebbe mettere immediatamente alla prova le larghe intese. Oltre al braccio
di ferro sulla scelta tra politici, espressione dei diversi Partiti in Parlamento,
e tecnici, c’è la disputa sulla quantità: l’ipotesi ‘snella’ di Monti, cioè 20-25
sottosegretari, potrebbe non garantire la copertura delle 28 commissioni parlamentari,
mentre i partiti chiedono tra le 35 e le 40 nomine. Sempre domani, in proposito, inizieranno
a Palazzo Chigi gli incontri tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Antonio Catricalà, e i leader dei partiti.
Italia – maxiprocesso Milano Dopo
oltre 30 ore di camera di Consiglio è arrivata nella serata di ieri la sentenza per
il maxiprocesso di Milano, che con i suoi 119 imputati è uno dei più grandi in assoluto
della storia giudiziaria italiana. Di questi, con il rito abbreviato, 110 sono stati
condannati a una pena massima di 16 anni per essere stati riconosciuti appartenenti
alla ‘ndrangheta calabrese, mentre per 8 di loro, cui non era stata contestata l’associazione
mafiosa, è arrivata l’assoluzione. Il processo, che vede coinvolti anche due politici,
è derivato dall’inchiesta “Infinito” che ha messo in luce l’infiltrazione delle cosche
nel mondo imprenditoriale lombardo, ma anche alcune iniziative di carattere elettorale
finalizzate a penetrare nel mondo politico locale.
Italia – immigrazione Saranno
rimpatriati questa sera 106 dei 171 migranti egiziani arrivati a Bari la notte tra
venerdì e sabato a bordo di un peschereccio maltese nel quale è stata trovata anche
della droga. Gli otto presunti scafisti sono già in carcere, mentre i 57 minori identificati
sono stati affidati ad alcune comunità di Bari e provincia. (Panoramica internazionale
a cura di Roberta Barbi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 324