2011-11-20 15:00:29

Spagna al voto contro la crisi. Favoriti i Popolari


Si sono recati ai seggi questa mattina per dare il loro voto, i principali candidati alla presidenza del governo spagnolo, Mariano Rajoy, del centrodestra, e il socialista Alfredo Perez Rubalcaba. Oltre a loro, oggi sono chiamati alle urne in Spagna 36 milioni di elettori, che fino alle 20 potranno votare per rinnovare i due rami del Parlamento. Il servizio di Michela Coricelli:RealAudioMP3

È la crisi la principale protagonista di questa giornata elettorale. La Spagna naviga in acque difficili, fra un tasso di disoccupazione superiore al 21 per cento e un grave problema di deficit, e con le forti pressioni dei mercati. I sondaggi riflettono da mesi la delusione dell’elettorato nei confronti del governo uscente di José Luis Rodríguez Zapatero. Alla chiusura delle urne, questa sera alle 20, non si attendono grandi sorprese: l’unica vera incognita è l’astensionismo. Stando alle inchieste preelettorali, la vittoria del centrodestra è quasi scontata. Il Partito popolare punta alla maggioranza assoluta, mentre per i Socialisti potrebbe essere una sconfitta storica. Il candidato dei Popolari, Mariano Rajoy, bocciato dagli elettori per due volte, nel 2004 e nel 2008, potrebbe riuscire ad arrivare al palazzo presidenziale della Moncloa al terzo tentativo. Ma il leader popolare mette le mani avanti: preannuncia sacrifici e ammette: “Non ci sono pozioni magiche contro la crisi”.

Egitto: scontri a piazza Tahrir
A una settimana dalle elezioni legislative, che secondo il governo non saranno comunque rinviate, resta altissima la tensione in Egitto. Dopo le due vittime registrate negli scontri di ieri, una al Cairo e l’altra ad Alessandria, oggi dalle prime ore del mattino centinaia di manifestanti sono tornati in piazza Tahrir, luogo simbolo del rovesciamento di Mubarak e i nuovi scontri, causati da una sassaiola contro la polizia che ha reagito con il lancio di lacrimogeni, avrebbero già causato una quindicina di feriti. La folla si concentra nei pressi della sede del Ministero dell’Interno e protesta contro l’intervento di ieri della polizia.

Egitto - ambasciatore Israele
L’ambasciatore israeliano in Egitto, Ytzhak Levanon, è rientrato oggi al Cairo, dal quale se ne era andato due mesi fa in seguito a una violenta protesta contro la sede diplomatica di Israele. La visita di Levanon, però, che è prossimo alla pensione, sarebbe solo di cortesia e l’ambasciatore dovrebbe tornare in Israele già domani.

La Corte dell'Aja chiede un giusto processo per Saif al-Islam, figlio di Gheddafi
Saif al-Islam, il figlio dell’ex rais catturato all’alba di ieri nel deserto libico sudoccidentale mentre tentava di fuggire in Niger, avrebbe chiesto ai ribelli che lo hanno preso di essere ucciso. Lo riferiscono gli insorti, precisando di aver respinto la richiesta. Intanto la Nato, l’Unione Europea la Corte penale internazionale dell’Aja chiedono per il figlio del defunto colonnello Gheddafi un giusto processo basato sul diritto internazionale. Il premier libico Al Kid ha assicurato che lo avrà, mentre il Consiglio nazionale chiede che Saif sia processato in base alla legge libica.

Libia: rilasciato peschereccio italiano
È stato rilasciato oggi e sarebbe già in viaggio verso casa il peschereccio italiano Twenty Two, tenuto in stato di fermo da mercoledì scorso a Tripoli da parte delle autorità libiche. Grande soddisfazione è stata espressa dalla Farnesina che ha sottolineato come la rapida e felice conclusione della vicenda sia dovuta agli ottimi rapporti che intercorrono tra l’Italia e la nuova Libia.

Medio Oriente: incontro Anp-Hamas
Sarebbe in programma giovedì prossimo l’incontro al Cairo tra il presidente dell’Anp Abu Mazen e il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal. Secondo quanto riferisce l’emittente Voce della Palestina, in agenda la riforma dell'Olp, la tregua tra Gaza e Israele e le modalità delle elezioni presidenziali e politiche nei Territori, fissate per il maggio 2012. Sulla formazione di un nuovo esecutivo palestinese, inoltre, pare permangano divergenze di opinione tra i due leader.

Iraq
Due civili sarebbero morti e quattro rimasti feriti, ieri, in seguito ai colpi sparati da militari americani in risposta a un ordigno esploso al loro passaggio. Il fatto è avvenuto a Yousifiya, a sud di Baghdad, ma gli Stati Uniti smentiscono di aver aperto il fuoco.

Afghanistan – Talebani
Da Kabul i talebani hanno respinto le conclusioni della Loya Jirga, l’assemblea tradizionale afghana che ieri aveva dato il suo benestare senza condizioni alla possibilità di un partenariato tra l’Afghanistan e gli Usa. Tale partenariato strategico avrebbe dovuto definire le modalità della presenza americana in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe previsto per il 2014.

Pakistan – Talebani pronti a trattare
I talebani pachistani riuniti sotto le sigle Tehrke e Taliban Pakistan hanno annunciato di essere disposti a intraprendere trattative di pace con le autorità della provincia nordoccidentale di Khyber Pakhtunkhwa se queste sospenderanno i loro rapporti con gli Stati Uniti. Intanto le forze di sicurezza locali hanno ucciso 12 militanti in un’operazione condotta nell’area di Mamozai della Orakzai Agency: un territorio tribale dove in questi giorni si stanno concentrando gli sforzi dell’esercito.

Giappone – terremoto
Una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 ha fatto tremare oggi il Giappone, fortunatamente senza riportare danni né vittime. L’epicentro del sisma, avvertito in particolar modo nell’isola di Honsho, è stato individuato a Ibaraki, nell’est del Paese, a sud della centrale di Fukushima. Non è stato emesso nessun allarme tsunami.

Costa d’Avorio – elezioni
Ha annunciato che boicotterà le prossime elezioni parlamentari fissate per l’11 dicembre, il Fronte popolare Ivoriano, partito dell’ex presidente Laurent Gbagbo, che fa sapere di non voler partecipare a un appuntamento elettorale “i cui risultati si conoscono già e in cui tutto è stato predisposto per umiliarci”. Quasi un anno fa, Gbagbo venne sconfitto al ballottaggio delle Presidenziali da Alassane Ouattara, ma rifiutò di riconoscerne la vittoria, scatenando una guerra civile che ha causato circa tremila morti e conclusasi solo con il suo arresto, l’11 aprile scorso.

Italia – governo
Intensa settimana di lavoro per il neopresidente del Consiglio Mario Monti e per il suo governo. Domani, infatti, nella prima riunione del Consiglio dei ministri del nuovo esecutivo, si discuterà il decreto legislativo per l’attuazione di Roma Capitale. Espunta dall’agenda, invece, la nomina dei sottosegretari, questione che potrebbe mettere immediatamente alla prova le larghe intese. Oltre al braccio di ferro sulla scelta tra politici, espressione dei diversi Partiti in Parlamento, e tecnici, c’è la disputa sulla quantità: l’ipotesi ‘snella’ di Monti, cioè 20-25 sottosegretari, potrebbe non garantire la copertura delle 28 commissioni parlamentari, mentre i partiti chiedono tra le 35 e le 40 nomine. Sempre domani, in proposito, inizieranno a Palazzo Chigi gli incontri tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e i leader dei partiti.

Italia – maxiprocesso Milano
Dopo oltre 30 ore di camera di Consiglio è arrivata nella serata di ieri la sentenza per il maxiprocesso di Milano, che con i suoi 119 imputati è uno dei più grandi in assoluto della storia giudiziaria italiana. Di questi, con il rito abbreviato, 110 sono stati condannati a una pena massima di 16 anni per essere stati riconosciuti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese, mentre per 8 di loro, cui non era stata contestata l’associazione mafiosa, è arrivata l’assoluzione. Il processo, che vede coinvolti anche due politici, è derivato dall’inchiesta “Infinito” che ha messo in luce l’infiltrazione delle cosche nel mondo imprenditoriale lombardo, ma anche alcune iniziative di carattere elettorale finalizzate a penetrare nel mondo politico locale.

Italia – immigrazione
Saranno rimpatriati questa sera 106 dei 171 migranti egiziani arrivati a Bari la notte tra venerdì e sabato a bordo di un peschereccio maltese nel quale è stata trovata anche della droga. Gli otto presunti scafisti sono già in carcere, mentre i 57 minori identificati sono stati affidati ad alcune comunità di Bari e provincia. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 324







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