2011-11-20 15:32:16

Perù: la Chiesa si propone come mediatore nei conflitti sulle attività minerarie


L’attività mineraria e lo sviluppo locale in Perù devono essere sostenibile e le autorità regionali e locali devono continuare a dialogare con Stato, imprese e comunità sullo sviluppo delle loro zone. Ad affermarlo è mons. Luis Bambarén, vescovo emerito di Chimbote ed ex presidente della Conferenza episcopale peruviana. In diverse zone del Perù, riferisce l’Agenzia Fides, si vivono conflitti sociali fra la popolazione delle comunità e le grandi imprese che lavorano nel campo dell'estrazione mineraria. Tra i motivi di tensione ci sono gli scioperi dei lavoratori sfruttati, il mancato rispetto delle zone agricole e l’assenza totale di informazioni quando si inizia una grande opera mineraria. Il nuovo governo del presidente Ollanta Humala considera l'estrazione mineraria un fattore molto importante per l'economia del Paese e ha insistito sulla possibilità di armonizzare l'attività mineraria con l'agricoltura e il rispetto della natura. Anche la Chiesa considera questo un argomento di fondamentale importanza per la convivenza sociale delle comunità, tanto che mons. Bamberén, in un’intervista rilasciato a Radio Nacional, ha affermato che “le autorità regionali devono contribuire ad un dialogo aperto, e non rimanere chiuse", in quanto solo il dialogo “franco e paziente” può aprire le porte ad un nuovo tipo di miniere, che si assumano l'impegno della responsabilità sociale e di rispetto dell’ambiente, a favore dello sviluppo regionale e nazionale. Questo sarebbe un modo nuovo di concepire l’estrazione mineraria, che andrebbe spiegato alla gente “con un linguaggio popolare e attraverso un dialogo paziente e franco, non suscitando false aspettative” ha detto il vescovo. Per prevenire i conflitti sociali nel campo minerario è importante creare delle commissioni di controllo, al fine di assicurare l'adempimento degli accordi stipulati, ha sottolineato inoltre il presule. Le autorità regionali devono poi fornire informazioni adeguate alla gente sul trattamento delle acque, sui nuovi impegni delle compagnie minerarie e sulla proiezione sociale che questo comporta per le loro comunità. Per risolvere i conflitti sociali ognuno comunque si deve “predisporre al dialogo, essere aperto alla consultazione, lasciare il tempo all'esecutivo di eseguire l'azione”. Infine mons. Bambarén ha ribadito la volontà della Chiesa di partecipare come mediatrice di dialogo per la risoluzione dei conflitti sociali. (M.R.)







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