Perù: la Chiesa si propone come mediatore nei conflitti sulle attività minerarie
L’attività mineraria e lo sviluppo locale in Perù devono essere sostenibile e le autorità
regionali e locali devono continuare a dialogare con Stato, imprese e comunità sullo
sviluppo delle loro zone. Ad affermarlo è mons. Luis Bambarén, vescovo emerito di
Chimbote ed ex presidente della Conferenza episcopale peruviana. In diverse zone del
Perù, riferisce l’Agenzia Fides, si vivono conflitti sociali fra la popolazione delle
comunità e le grandi imprese che lavorano nel campo dell'estrazione mineraria. Tra
i motivi di tensione ci sono gli scioperi dei lavoratori sfruttati, il mancato rispetto
delle zone agricole e l’assenza totale di informazioni quando si inizia una grande
opera mineraria. Il nuovo governo del presidente Ollanta Humala considera l'estrazione
mineraria un fattore molto importante per l'economia del Paese e ha insistito sulla
possibilità di armonizzare l'attività mineraria con l'agricoltura e il rispetto della
natura. Anche la Chiesa considera questo un argomento di fondamentale importanza per
la convivenza sociale delle comunità, tanto che mons. Bamberén, in un’intervista rilasciato
a Radio Nacional, ha affermato che “le autorità regionali devono contribuire ad un
dialogo aperto, e non rimanere chiuse", in quanto solo il dialogo “franco e paziente”
può aprire le porte ad un nuovo tipo di miniere, che si assumano l'impegno della responsabilità
sociale e di rispetto dell’ambiente, a favore dello sviluppo regionale e nazionale.
Questo sarebbe un modo nuovo di concepire l’estrazione mineraria, che andrebbe spiegato
alla gente “con un linguaggio popolare e attraverso un dialogo paziente e franco,
non suscitando false aspettative” ha detto il vescovo. Per prevenire i conflitti sociali
nel campo minerario è importante creare delle commissioni di controllo, al fine di
assicurare l'adempimento degli accordi stipulati, ha sottolineato inoltre il presule.
Le autorità regionali devono poi fornire informazioni adeguate alla gente sul trattamento
delle acque, sui nuovi impegni delle compagnie minerarie e sulla proiezione sociale
che questo comporta per le loro comunità. Per risolvere i conflitti sociali ognuno
comunque si deve “predisporre al dialogo, essere aperto alla consultazione, lasciare
il tempo all'esecutivo di eseguire l'azione”. Infine mons. Bambarén ha ribadito la
volontà della Chiesa di partecipare come mediatrice di dialogo per la risoluzione
dei conflitti sociali. (M.R.)