Il Papa nel pomeriggio si è recato in visita al Foyer “Pace e Gioia” delle Missionarie
della Carità a Cotonou, dove è stato accolto da un folto gruppo di bambini: bambini
abbandonati o malati assistiti dalle religiose. Di qui si è trasferito nella Parrocchia
di Santa Rita per un festoso incontro con i bambini beninesi animato da canti e danze.
Il Papa li ha ringraziati di cuore. Poi ha ricordato che “Dio nostro Padre ci ha riunito
attorno al suo Figlio e nostro Fratello, Gesù Cristo, presente nell’Ostia consacrata
durante la Messa. È un grande mistero davanti al quale si adora e si crede. Gesù,
che ci ama tanto, è veramente presente nei tabernacoli di tutte le chiese del mondo,
nei tabernacoli delle chiese dei vostri quartieri e delle vostre parrocchie. Io vi
invito a farGli visita spesso per dirGli il vostro amore”.
“Alcuni tra voi
– ha proseguito - hanno già fatto la prima Comunione, altri vi si preparano. Il giorno
della mia prima Comunione è stato uno dei più bei giorni della mia vita. Non lo è
stato forse anche per voi? Perché? Non è solo a causa dei bei vestiti o dei regali
o anche del pranzo della festa! È soprattutto perché, quel giorno, riceviamo per la
prima volta Gesù-Eucaristia. Quando io faccio la comunione, Gesù viene ad abitare
in me. Devo accoglierlo con amore e ascoltarlo attentamente. Nel profondo del mio
cuore, posso dirgli per esempio: «Gesù, io so che tu mi ami. Dammi il tuo amore così
che io ti ami e ami gli altri con il tuo amore. Ti affido le mie gioie, le mie pene
e il mio futuro»”.
Il Papa ha invitato i bambini a non esitare “a parlare
di Gesù agli altri. Egli è un tesoro che bisogna saper condividere con generosità.
Nella storia della Chiesa, l’amore di Gesù ha riempito di coraggio e di forza tanti
cristiani e anche dei bambini come voi! Così, san Kizito, un ragazzo ugandese, è stato
messo a morte perché voleva vivere secondo il Battesimo che aveva ricevuto. Kizito
pregava. Aveva capito che Dio è non solo importante, ma che è tutto”.
Benedetto
XVI poi ha chiesto: “Che cos’è la preghiera? È un grido d’amore lanciato verso Dio
nostro Padre con la volontà di imitare Gesù nostro fratello. Gesù si ritirava in disparte
per pregare. Come Gesù, anch’io posso trovare ogni giorno un luogo calmo in cui mi
raccolgo davanti a una croce o ad una immagine sacra per parlare a Gesù e ascoltarlo.
Posso anche usare il Vangelo. Poi conservo nel mio cuore un passo che mi colpisce
e mi può guidare durante la giornata. Restare così un po’ di tempo con Gesù, Gli permette
di riempirmi del suo amore, della sua luce e della sua vita! Questo amore che ricevo
nella preghiera, sono chiamato a donarlo a mia volta ai miei genitori, ai miei amici,
a tutti quelli con cui vivo, anche a coloro che non mi amano, e anche a coloro che
non apprezzo molto. Cari bambini, Gesù vi ama! Chiedete anche ai vostri genitori di
pregare con voi! A volte, bisogna spingerli un po’. Non esitate a farlo. Dio è così
importante!”.
“La Vergine Maria, sua Madre – ha proseguito il Papa - vi insegni
ad amarLo sempre più attraverso la preghiera, il perdono e la carità. Vi affido tutti
a Lei, come pure i vostri familiari e i vostri educatori. Guardate! Tiro fuori un
rosario dalla mia tasca. Il rosario è come uno strumento che si può utilizzare per
pregare. È semplice pregare il rosario. Forse lo conoscete già, altrimenti chiedete
ai vostri genitori di insegnarvi. Del resto, alla fine del nostro incontro ciascuno
di voi riceverà un rosario. Quando lo avrete in mano, potrete pregare per il Papa,e
vi chiedo di farlo, per la Chiesa e per tutte le intenzioni importanti”.
L’incontro
si è quindi concluso con “un’Ave Maria per i bambini del mondo intero, specialmente
per quelli che soffrono la malattia, la fame e la guerra”.