Monti al Senato: un governo “di impegno nazionale”, interventi su pensioni e Ici,
tasse più eque sul lavoro
Primi passi del governo Monti. Il neo-premier è intervenuto oggi al Senato dove ha
presentato il programma del suo esecutivo, quindi ha consegnato il testo del discorso
alla Camera. In serata è previsto il voto di fiducia a Palazzo Madama, mentre domani
sarà la volta di Montecitorio. Intanto, Monti ha incassato il sostegno europeo di
Van Rompuy, Barroso e del cancelliere tedesco, Angela Merkel. Sulle misure annunciate
da Mario Monti, il servizio di Alessandro Gisotti:
Rigore di
bilancio, crescita ed equità sono le tre parole chiave del programma di governo di
Mario Monti che, nel suo primo discorso da presidente del Consiglio, ha innanzitutto
voluto ringraziare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per il suo lavoro
“in un momento difficile”. E’ dunque seguito da parte di Monti un elogio del Parlamento
il cui ruolo, ha detto, verrà sempre rispettato dal suo nuovo esecutivo. Il governo,
ha riconosciuto con franchezza Monti, è nato per “affrontare una situazione di seria
emergenza”. Il mio, ha detto, sarà dunque un governo “di impegno nazionale” che deve
basarsi sul senso dello Stato. L’Europa, ha quindi osservato, sta vivendo il suo momento
più difficile dal Secondo Dopoguerra. Se fallisce l’Euro, ha aggiunto, fallisce anche
l’Europa. “Non c’è l’Europa e noi, l’Europa siamo noi”, ha detto tra gli applausi.
Gli investitori internazionali, ha quindi avvertito, devono essere rassicurati sulla
diminuzione del rapporto tra debito pubblico e Pil. Bisogna perciò porsi obiettivi
ambiziosi sul bilancio di pareggio, ma bisogna anche tornare a crescere economicamente:
“I
sacrifici necessari per ridurre il debito e per far ripartire la crescita dovranno
essere equi. Maggiore sarà l’equità, più accettabile saranno quei provvedimenti e
più ampia – mi auguro – sarà la maggioranza che in Parlamento riterrà di poterli sostenere”.
Il
programma di governo, ha affermato Monti, si compone di due parti: emergenza e ammodernamento.
Di qui una serie di provvedimenti per migliorare l’economia in vista della coesione
sociale. Monti si è detto favorevole ad una legge per il vincolo di bilancio delle
amministrazioni pubbliche, con la vigilanza di un ente indipendente. Ineludibili,
secondo Monti, alcuni interventi: i politici e dirigenti pubblici dovranno agire con
sobrietà e ridurre i costi. Lotta all’illegalità e all’evasione fiscale per abbattere
le aliquote. Intervento sul sistema pensionistico. Riordino delle province. E ancora
riorganizzazione “del prelievo sui beni immobiliari”, giacché l’esenzione sulla prima
casa, ha constatato, rappresenta un’anomalia italiana. Sul mercato del lavoro, si
è infine impegnato per una tassazione più equa per favorire la crescita, in particolare
dei giovani.
Grande attenzione al nuovo governo viene riservata dalla
stampa internazionale, mentre apprezzamenti sono stati espressi a livello europeo.
Stamani, Monti ha avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio
europeo, Van Rompuy, che ha espresso la massima fiducia nell’Italia. I due si incontreranno
la prossima settimana a Bruxelles. Gli ha fatto eco il presidente della Commissione
Ue, Barroso. 'Dal canto suo, il cancelliere tedesco, Merkel, ha definito “sfide
comuni” quelle di Roma e Berlino, sottolineando che su Monti si orientano “le speranze
e le aspettative di tutta l’Europa”. Commenti positivi che hanno "gratificato" il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Speranze che, invece, ancora non
si concretizzano sui mercati finanziari. Male la Borsa di Milano: Piazza Affari è
in calo dell’1,6%. Preoccupa, soprattutto, lo spread tra Btp e Bund tedeschi salito
a 545 punti per poi scendere a 500. Non va meglio per la Francia con il differenziale
tra i titoli di Stato e il Bund che ha toccato quota 203 e per la Spagna che ha raggiunto
quota 500. Per entrambi i Paesi si tratta di un nuovo record negativo: anche in questo
caso, tuttavia, lo spread è poi tornato a scendere. Infine, si registrano in numerose
città italiane - Roma, Milano e Palermo in particolare - manifestazioni studentesche
e dei Cobas contro quello che viene definito il governo "dei banchieri".
Il
premier incaricato Monti ha parlato di rigore, crescita, equità. Per un commento
Alessandro Guarasci ha sentito il presidente delle Forum delle Associazione Familiari,
Francesco Belletti:
R. – Il tema
della famiglia intercetta a pieno titolo il tema della crescita, dello sviluppo e
dell’equità. C’è un’emergenza equità nei confronti delle famiglie, delle famiglie
con figli, e c’è anche l’idea che sulla famiglia non si spendano costi socio-assistenziali,
ma si investa per lo sviluppo. Quindi, credo che nell’agenda di questo governo sarà
proprio vitale l’attenzione che si darà alla dimensione familiare, in termini di fisco,
in termini di attenzione ai compiti di cura, in termini di revisione delle tariffe
dei servizi locali.
D. – Monti ha anche parlato di modernizzare le strutture
e l’organizzazione dello Stato. Secondo lei, potranno arrivare benefici anche per
le famiglie da questa modernizzazione?
R. – I sistemi di welfare dovranno
diventare sempre più aperti. Non ci sarà più un settore pubblico che fa tutto e garantisce
tutto. Allora, in questo anche le associazioni di famiglie, le cooperative di famiglie,
le singole famiglie diventano degli attori che coinvolgono e generano bene comune.
Quindi, in questo, secondo me, la modernizzazione, oltre alla semplificazione, oltre
all’eliminazione dei costi, degli sprechi, sarà sicuramente il coinvolgimento di tutti
in un progetto condiviso.
D. – In questi giorni si sta parlando anche
di patrimoniale. Berlusconi ha ribadito che non la vuole. Secondo lei, uno strumento
di questo tipo, per affrontare l’emergenza immediata, può essere utile?
R.
– Il 10 per cento della popolazione nel nostro Paese ha a disposizione il 50 per cento
della ricchezza. Quindi, c’è uno squilibrio, c’è una situazione di difficoltà. Dobbiamo
chiedere risorse, sacrifici soprattutto ai più ricchi. Che questo si chiami patrimoniale,
che questo assuma altre forme, non è semplice dirlo adesso. Dobbiamo, forse, stare
molto attenti al tema casa: se si utilizza un rientro sul bene casa si rischia di
colpire quella classe media, quel ceto medio che ha fatto sacrifici per anni, per
diventare proprietario di una casa, e questo potrebbe generare qualche problema. Ripeto
però: il vero nodo è che ci sia una maggiore partecipazione e chi più ha, abbia la
possibilità di dare. (ap)