Il Papa in Benin per rilanciare la speranza in Africa
Il Benin si prepara ad accogliere il Papa che domani pomeriggio giungerà nell’aeroporto
internazionale di Cotonou “Cardinale Bernardin Gantin”. Il 22.mo viaggio apostolico
di Benedetto XVI, il secondo in terra africana, si inserisce nei festeggiamenti per
i 150 anni dell’evangelizzazione del Paese. Tra gli eventi principali, la consegna
dell’Esortazione apostolica che raccoglie quanto emerso nel secondo Sinodo dei Vescovi
per l'Africa; l’omaggio alla tomba del cardinale Gantin nella Basilica di Ouidah e
la visita al seminario della città, il primo dell’Africa Occidentale. Da Cotonou,
il servizio del nostro inviato Massimiliano Menichetti:
E’ il Benin
degli abiti colorati, delle ceste di frutta portate con fierezza sulla testa dalle
donne; dei fumosi e intrepidi zemidjan, i motorini di Cotonou, capitale economica
del Paese, che si appresta ad abbracciare il Papa. Un Paese povero, dove le bancarelle
in lamiera e legno scorrono senza soluzione di continuità sotto le palme che collegano
il tragitto che farà il Papa in questi giorni, da Cotonou a Ouidah, capitale religiosa
dello Stato, e dove le zuppe sono vendute sul ciglio della strada, vicino a bottiglie
di benzina non regolare a basso costo, banane, spezie, copertoni, ananas, papaya persino
divani e bare. In queste ore, nonostante il caldo e la forte umidità, si lavora senza
sosta per pitturare, tappare buche, asfaltare, abbellire il più possibile. “Arriva
il Santo Padre” è la frase ricorrente, anche di chi non è cattolico, che vuole comunque
ascoltare la voce di un “Capo importante”, rimarcano. Tutte le testate del Paese scrivono
della imminente venuta del Successore di Pietro: il quotidiano “La Nation” apre con
una foto-notizia del Papa e la didascalia: “L’Africa è un Continente da esplorare”.
Il quotidiano ha anche realizzato uno speciale sulla visita di circa 80 pagine. “Fraternité”
scrive come la capitale si stia facendo bella. Benedetto XVI arriverà a Cotonou, prima
tappa di un viaggio di tre giorni, attraversando entrambi i lati della città. Vedrà
i grandi cartelloni che ritraggono il suo volto con scritto “Kwabo” “Ekabo Wezon,
Nakayo” – “Benvenuto” nelle lingue locali. Soprattutto vedrà e respirerà l’accoglienza
di un intero popolo che nella sua semplicità, povertà, e diversità di culti attende
con amore filiale le parole di riconciliazione, giustizia e pace che porterà con sé.
Ascoltiamo alcune voci:
R. – La visite du Pape d’abord c’est une grâce
que Dieu nous donne… La visita del Papa è una grazia che Dio ci fa, quella
di ricevere qui il Santo Padre qui, nella nostra terra africana. Il messaggio che
egli ci porta è un messaggio per la riconciliazione, la giustizia e la pace.
R.
– Je crois que c’est un honneur pour le Bénin d’abord, pour l’Afrique ensuite … Credo
che sia un onore intanto per il Benin, e poi per l’Africa e per il mondo intero: il
Benin è stato scelto tra tanti altri Paesi che avrebbero voluto accogliere il Papa!
Penso che questo favorirà il messaggio che il Santo Padre ci porta in cui parla di
riconciliazione, di giustizia e di pace. Questo messaggio non riguarda soltanto i
cattolici: è un messaggio che riguarda tutto il mondo. Penso che questa visita contribuirà
a rinsaldare i cuori, soprattutto in questo periodo di crisi economica. Penso che
questa visita porterà grandi frutti!
D. – Cosa si aspetta da questa
visita?
R. – Da questa visita, io mi aspetto una conversione da parte
del nostro popolo. Auguro che questa visita del Papa ci porti la conversione e tanto
amore per Cristo.
D. – Di che cosa ha bisogno il Benin, secondo lei?
R.
– Di un po’ di maturità spirituale. E’ vero che siamo ferventi, però c’è da lavorare
ancora … (gf)
Il Papa visiterà la cattedrale di Cotonou; a Ouidah renderà
omaggio alla tomba del cardinale Gantin, nel più antico e importante seminario di
tutta l’Africa Occidentale. Proprio a Ouidah convergono la memoria della deportazione
degli schiavi e la rinascita: in quel luogo, 150 anni fa i missionari SMA (Società
delle Missioni Africane) impiantarono quella che oggi è diventata la florida Chiesa
beninese che tanto ha inciso nel passaggio dal regime marxista-leninista alla democratizzazione.
Tutto il Benin cattolico (alcune fonti parlano di un 17% su una popolazione di circa
7 milioni di abitanti) è già in festa: nelle chiese, nelle parrocchie si provano i
canti che accompagneranno il Papa, si prega per sostenerlo, perché ogni cuore sappia
ascoltare. Grande è l’attesa per la consegna dell’Esortazione post-sinodale che sarà
sintesi delle 57 Proposizioni finali del secondo Sinodo speciale per l’Africa di due
anni fa: un documento guardato come fonte per un nuovo slancio nella fede. Centrale
sarà anche la Santa Messa di domenica, Solennità di Gesù Cristo Re dell’universo,
nello “Stadio dell’Amicizia” di Cotonou, dove il Papa con oltre 200 vescovi si stringerà
in preghiera con tutta l’Africa.