2011-11-17 15:31:13

Cina. Diritti delle donne in primo piano: un quarto delle mogli subisce violenze dai mariti


Un quarto delle donne cinesi ha subito violenze da parte dei mariti. La denuncia arriva dalla Federazione delle donne cinesi e dall'Istituto nazionale di statistica, sulla base di una ricerca condotta su un campione di oltre 100 mila maggiorenni e 20 mila adolescenti. Il problema maggiore per le vittime, oltre alla denuncia, è di riuscire a provare dinanzi alla legge le violenze subite, trattandosi di abusi all'interno della famiglia. Oltre 51 mila i casi di maltrattamenti e abusi, raccolti dalla Federazione delle donne cinesi nel 2010, in netta crescita rispetto agli anni precedenti. ''L'aumento dei casi - spiega Zhen Yan, vice presidente della Federazione - deriva anche dal fatto che prima venivano alla luce solo i casi estremi” di abusi fisici, mentre “ora le donne denunciano pure i maltrattamenti verbali”, sono più consapevoli e “vogliono proteggere di più i loro diritti”. Per quanto in Cina esista una legge contro le violenze domestiche, secondo gli esperti, essa non tutela effettivamente le vittime. “Occorre una legge - aggiunge Zhen Yan - che “possa definire in maniera chiara i reati” e “pene certe per i responsabili''. ''La Polizia tuttora crede che sia una cosa quasi normale che un uomo picchi la moglie”, sottolinea Lu Xiaoquan, direttore del Dipartimento di ricerca del Centro per la consulenza legale delle donne a Pechino. L’approccio a queste tematiche è dunque “ancora ingiusto e poco professionale” e “spesso c'è troppa indulgenza nei confronti dei mariti violenti''. Il tema della violenza sulle donne in Cina è diventato uno dei più discussi, specie dopo che Kim Lee, moglie americana di Li Yang, popolare insegnante di inglese, noto per aver inventato il metodo ‘Crazy English’, ha pubblicato sul sito Weibo (una specie di twitter cinese) delle foto con i lividi e le escoriazioni provocatele dalle ripetute percosse dal marito. (A cura di Roberta Gisotti)







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