Obama preoccupato per l’economia europea, per Barroso la crisi è sistemica
L’attenzione internazionale resta puntata sull’intero quadro economico europeo. Il
capo della Casa Bianca, Obama, dall’Australia, ha espresso profonda preoccupazione.
Secondo il presidente della commissione Ue, Barroso la crisi è sistemica e servono
misure aggiuntive. Alla plenaria del Parlamento di Strasburgo si è parlato della revisione
dei trattati, mentre il leader dell’Eurogruppo Juncker ha proposto una presidenza
permanente dell’organismo.
Grecia-governo In Grecia nelle prossime
ore il nuovo governo guidato da Lucas Papademos si presenterà in Parlamento per chiedere
la fiducia. La capitale Atene, intanto, è blindata: decide di migliaia di poliziotti
presidiano ogni angolo della città per i tre giorni di manifestazioni in memoria della
rivolta degli studenti del Politecnico che segnò l’inizio della fine del regime dei
colonnelli ed il ritorno della democrazia.
Portogallo-crisi In Portogallo
il ministro degli esteri Portas ha annunciato la prossima chiusura di sette ambasciate
che si trovano in Bosnia, Estonia, Lettonia, Lituania, Andorra, Malta e Kenia. La
riforma, che farà risparmiare 12 milioni di euro nel corso del 2012, si inserisce
nel quadro delle misure di austerità decise dal governo del premier conservatore Coelho
in seguito al piano di salvataggio europeo da 78 milioni deciso a maggio scorso.
Usa:
prosegue la protesta degli indignati Negli Stati Uniti circa 300 indignati
a Washington hanno marciato verso la Casa Bianca invitando il presidente Obama ad
unirsi a loro. Le proteste sono riprese anche a Zuccotti Park, nel cuore di Manhattan,
nonostante lo sgombero attuato dalla polizia che ha effettuato anche 200 arresti.
Nella zona vige il divieto di accamparsi, una misura imposta da diverse amministrazioni
locali. In queste ore manifestazioni e cortei anche all’università di Berkley, dove
le forze dell’ordine hanno smantellato le tende piazzate dai dimostranti.
M.O. Nuovi
raid israeliani nel nord della Striscia di Gaza. Un palestinese è rimasto ferito nell’attacco
seguito al lancio di due razzi nel sud di Israele. Nella giornata di ieri, il ministero
dell'Edilizia israeliano ha annunciato la costruzione di altri 810 alloggi nel settore
orientale di Gerusalemme. Dura la condanna da parte dell’Anp, che ha definito il gesto
una sfida alla mediazione intrapresa dal Quartetto (Usa, Russia, Ue, Onu) e conferma
il fallimento dei negoziati.
Afghanistan In Afghanistan al via oggi
la Loya Jirga, l’assemblea di 2 mila leader tribali in corso a Kabul. Al centro della
quattro giorni di lavori c’è il nodo dei negoziati con i talebani – contrari all’appuntamento
- e il via libera a un controverso accordo di partnership con gli Usa, in vista del
ritiro delle truppe Nato nel 2014. Il presidente Karzai, nel suo intervento, ha ribadito
che l’Afghanistan “vuole la propria sovranità nazionale” dettando alcuni paletti a
Washington.
Pakistan In Pakistan proseguono i raid condotti da aerei
senza pilota americani. Almeno 18 ribelli hanno perso la vita nelle ultime 24 ore
nella zona tribale del Waziristan del Nord. I servizi di Islamabad riferiscono di
5 velivoli coinvolti nell’operazione, lanciando simultaneamente una decina di missili
contro due edifici.
Al Qaeda Per un nuovo video del leader di Al
Qaeda al Zawahri. Si tratta di un filmato diffuso da una tv pachistana, in cui si
elogia la figura di Bin Laden. Il fondatore della rete terroristica viene indicato
come “esempio di dignità e onore”.
Obama in Australia Accordo di
cooperazione militare tra Stati Uniti e Australia annunciato oggi a Canberra dal premier
australiano, Gillard, e dal presidente americano, Obama in visita nel paese. L’intesa
- che secondo gli analisti potrebbe preoccupare la Cina - prevede lo schieramento
di oltre 200 marines nel porto di Darwin, verso il confine con l’Indonesia, in vista
di interventi in caso di emergenze umanitarie oppure legate alla sicurezza in tutto
il sud est asiatico.
Esecuzioni negli Usa Due esecuzioni capitali
ieri negli Stati Uniti. La autorità dell’Ohio hanno messo a morte un sessantaseienne
ritenuto colpevole di aver ucciso nel sonno i suoi tre figli, nel 1982, dopo il divorzio
dalla moglie. In Florida, un uomo di 65 anni è entrato nella camera della morte per
l'uccisione di tre turisti nel 1989. Salgono così a 41 le vittime per la pena capitale
dall'inizio dell'anno negli Usa.
Colombia Farc Rodrigo Londoño,
detto “Timochenko”, è il nuovo comandante delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie
della Colombia. Lo ha reso noto ieri un comunicato del gruppo guerrigliero. Londoño,
52 anni, succede ad Alfonso Cano, morto durante un recente bombardamento dell'esercito.
Come per il suo predecessore, sul nuovo leader pende una taglia degli Usa da cinque
milioni di dollari.
Somalia In Somalia è stato ucciso il capo spirituale
degli estremisti islamici di al Shabaab. E’ avvenuto domenica notte in un accampamento
del sud del Paese durante un raid dell’esercito regolare. Nell’episodio hanno perso
la vita anche altri due leader dell’organizzazione. Intanto, ieri, Israele ha assicurato
di voler sostenere il Kenya nella sua battaglia contro i miliziani somali di Al Shabaab.
Liberia-elezioni Con
il 90,7% dei voti, secondo i dati ufficiali, Ellen Johnson Sirleaf, premio Nobel per
la pace, è stata rieletta presidente della Liberia. Un esito scontato visto che dal
ballottaggio si era ritirato il candidato dell’opposizione Winston Tubman: al primo
turno aveva denunciato brogli elettorali.
Kazakhstan-elezioni Si
terranno il 15 e 16 gennaio le elezioni parlamentari in Kazakhstan. Ad annunciarlo
il presidente Nazarbaiev che ieri ha sciolto il Parlamento, nel quale 98 seggi su
107 appartengono al suo partito. Una decisione che segue la richiesta di molti deputati
per i quali è necessario far partecipare alla corsa elettorale anche l’opposizione.
Secondo gli osservatori internazionali nella Repubblica ex sovietica non si sono mai
tenute elezioni libere e corrette.
Moldova-elezioni Elezioni presidenziali
rinviate per irregolarità nei documenti dei candidati. Succede in Moldova in occasione
della tornata in programma il 18 novembre. Il parlamento ora dove fissare un’altra
data. Nella Repubblica ex sovietica, la carica di capo dello Stato è vacante da due
anni, perché le forze politiche non riescono ad accordarsi su un candidato capace
di ottenere in parlamento il minimo di 61 voti su 101 necessari per l'elezione. (Panoramica
internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Giovanni Cossu)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 320