Mons. Dolan alla plenaria dei vescovi Usa: "La Chiesa ha ancora molto da dire al mondo"
Ripristinare il lustro, la credibilità e la bellezza della Chiesa nella comunità ecclesiale
americana. Con questo invito rivolto ai confratelli l’arcivescovo di New York Timothy
Dolan ha aperto lunedì la sessione autunnale dei vescovi statunitensi che si conclude
oggi a Baltimora. Nella sua prima prolusione come presidente della Usccb - riferisce
l’agenzia Cns -, mons. Dolan ha esortato i vescovi ad amare con passione la Chiesa
nonostante le attuali difficoltà: i peccati di alcuni suoi membri, ha detto, “non
sono un motivo per rifiutare la Chiesa e le sue eterne verità, ma una ragione in più
per abbracciarla”. Il presule ha quindi rilevato come essa abbia ancora molto da dire
ad una società secolarizzata: “La Chiesa – ha affermato - sfida il mondo a promuovere
e a proteggere l’inviolabile dignità della persona e della vita umana; a salvaguardare
il matrimonio e la famiglia; a tendere una mano ai sofferenti e a chi deve lottare
contro le avversità della vita; a preferire il servizio agli altri all’egoismo, a
non soffocare mai la libertà soddisfare la sete di Dio”. L’arcivescovo ha anche parlato
del suo recente colloquio privato alla Casa Bianca sulle attuali tensioni tra l’Amministrazione
e la Chiesa cattolica circa alcune questioni che attengono alla libertà religiosa
e di coscienza. Un incontro che ha definito incoraggiante. Dopo mons. Dolan, i vescovi
americani hanno ascoltato la relazione di mons. William Lori, presidente della neonata
Commissione ad hoc sulla libertà religiosa istituita dalla Usccb lo scorso settembre,
che ha illustrato all’assemblea i principali punti del contenzioso che divide l’Episcopato
dalla Casa Bianca. Il presule ha rilevato che “alcune decisioni e regolamenti amministrativi
trattano la religione non come un fattore che può contribuire alla moralità della
nazione, ma come una forza divisiva e destabilizzante da escludere dalla vita pubblica”.
Alla relazione di mons. Lori è quindi seguita quella di mons. Kevin Rhoades, vescovo
di Fort-Wayne-South Bend che ha fatto il punto sul lavoro svolto dal Sotto-comitato
episcopale per la promozione e la difesa del matrimonio. Tra gli altri punti che hanno
occupato la prima giornata di lavori dell’assemblea: l’approvazione del bilancio
preventivo per il 2012 fissato a 217,4 milioni di dollari e dell’aumento del 3% dei
trasferimenti alle diocesi a partire dal 2013 e l’elezione di mons. Peter Sartain,
arcivescovo di Seattle, a nuovo segretario della Usccb. Insieme a lui sono stati
eletti i nuovi presidenti di diversi comitati episcopali. I vescovi hanno inoltre
incontrato il nuovo nunzio apostolico a Washington, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò,
succeduto a mons. Pietro Sambi scomparso il 27 luglio. Da segnalare, infine, l’intervento
all’assemblea dell’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, nuovo primate della Chiesa greco-cattolica
ucraina, che ha ringraziato la Chiesa americana per il suo sostegno finanziario alla
Chiesa in Europa centrale e orientale. (A cura di Lisa Zengarini)