Medio Oriente: concluso in Libano il viaggio del Patriarca russo Kirill
La forte preoccupazione per la situazione vissuta quotidianamente dalle minoranze
cristiane presenti in Egitto, Libia e Iraq come in altri Paesi protagonisti della
cosiddetta “primavera araba” ha spinto il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie,
Kirill, a compiere una missione di pace di tre giorni in Siria e Libano che si è conclusa
ieri e durante la quale ha incontrato capi di Stato e leader religiosi locali. Prima
di fare ritorno in patria, il Patriarca Kirill ha incontrato a Bkerke, dove è in corso
l'Assemblea dei patriarchi cattolici d'Oriente dedicata proprio alla situazione delle
minoranze cristiane in questi Paesi, il Patriarca maronita Mar Bechara Boutros Raï.
Quest'ultimo ha lanciato una proposta di collaborazione alla Chiesa russa, in modo
da salvaguardare in modo coordinato la presenza dei cristiani in Medio Oriente. Nel
suo discorso di saluto a Kirill mons. Boutros Raï ha poi evidenziato alcune preoccupazioni
derivanti dagli sconvolgimenti politici in atto nella regione e dalla Primavera araba
che, ha detto, “potrebbe portare al potere gruppi che minacciano la stabilità e quella
convivenza per la quale stiamo lavorando”. Il Patriarca russo, dal canto suo, ha manifestato
le proprie preoccupazioni per gli sconvolgimenti politici in atto che potrebbero "portare
al potere gruppi che minacciano la stabilità e la convivenza sulla quale stiamo lavorando".
Nel corso del viaggio, inoltre, il Patriarca Kirill ha avuto un colloquio a Beirut
con il presidente Suleiman sulla necessità di prevenire eventuali nuove ondate di
violenza contro i cristiani e sull’esigenza di attuare riforme sociali in modo pacifico.
Le stesse tematiche inerenti all’avvio di un processo di democratizzazione sono state
affrontate anche nell’incontro con il presidente siriano al Assad, al quale ha chiesto
di promuovere il dialogo con la popolazione, in modo da porre fine a oltre otto mesi
di proteste. (R.B.)