L'Unione Europea verso una nuova regolamentazione per le agenzie di rating
Approvata dalla Commissione europea una nuova regolamentazione per le agenzie di rating.
Le norme, che ora passano al vaglio del Parlamento di Strasburgo, mirano a correggere
le storture di un sistema di valutazione che spesso ha manifestato errori ed abusi.
Ma quali sono le novità più rilevanti contenute nel provvedimento? Federico Piana
lo ha chiesto a Massimo Nava, della Direzione generale mercato interno e servizi
della Commissione europea:
R. - La prima
novità è cercare di diminuire la dipendenza delle decisioni degli investitori dalle
agenzie di rating. La seconda novità è quella di imporre regole più esigenti per la
notazione del debito sovrano, cioè del debito degli Stati. Questo debito deve essere
notato ogni sei mesi invece che ogni 12, la pubblicazione deve essere fatta a mercati
chiusi e deve essere completa, comprensiva cioè anche dei dati del rapporto che permettono
all’agenzia di rating di arrivare a certe informazioni. Ma soprattutto, il governo
in questione deve essere informato un giorno lavorativo prima, in modo che possa discutere
con l’agenda di notazione eventuali punti. La terza novità è ridurre il più possibile
i conflitti di interesse. La quarta è quella della trasparenza ed il quinto punto
è l’introduzione di un sistema di responsabilità civile, che permetta nel caso di
errori marchiani o nel caso di intenzioni non molto chiare di fare ricorso alla giustizia.
D.
- Cosa cambierà una volta che il Parlamento approverà questa proposta della Commissione,
quali saranno gli effetti concreti anche nella quotidianità dell’economia?
R.
- Immaginiamo ad esempio il debito sovrano. Uno Stato avrà la possibilità di sapere,
24 ore prima, in quale direzione va la notazione ed avrà la possibilità di controllare
che non siano stati fatti errori manifesti nella notazione - cosa che era successa
in passato. Ma soprattutto, gli analisti avranno la possibilità di vedere tutto l’insieme
delle informazioni, tutto il rapporto che ha condotto un’agenzia di notazione a dare
una determinata notazione.
D. - E tutto questo cosa dovrebbe evitare?
R.
- Tutto questo dovrebbe evitare quello che abbiamo visto quando alcuni Paesi sono
stati "notati" molto in fretta nel mezzo di alcuni piani di ristrutturazione. E’ stato
il caso di Grecia, Portogallo ed Irlanda, dove ci sono state delle notazioni arrivate
all’improvviso, nel mezzo di un piano di rinforzamento della finanza pubblica, quando
non si possedevano ancora tutte le informazioni necessarie. (vv)