Nigeria: per l'arcivescovo di Jos confermati i sospetti sul legame setta Bobo Haram-Al
Qaida
La setta nigeriana Boko Haram ha legami con il gruppo Al Qaida nel Maghreb Islamico
(Aqim). Lo ha affermato Abdelkader Messahel, vice Ministro degli Esteri dell’Algeria,
che cita l’esistenza di rapporti di intelligence al riguardo. Questi legami sono confermati
da un’inchiesta del giornale nigeriano The Vanguard, che ricorda come la Boko Haram
tra il 2004 e il 2007 avesse creato un campo di addestramento nei pressi della città
di Kanamma, nello Stato di Yobe (nord-est della Nigeria), la cui capitale Damaturu,
è stata di recente teatro di un sanguinoso assalto a diversi obiettivi civili e militari,
tra i quali alcune chiese. Questo campo, soprannominato “Afghanistan”, è stato smantellato
dalle forze di sicurezze locali nel 2007. I membri della Boko Haram ne hanno creato
un altro nei pressi di Maiduguri, nel vicino Stato di Borno, che da tempo è al centro
di una serie ininterrotta di attacchi. L’articolo del quotidiano nigeriano afferma
inoltre che, secondo fonti della sicurezza, almeno 8 membri della setta nigeriana
sono stati inviati in Algeria, in un campo degli estremisti locali legati ad Al Qaida,
per imparare a costruire ordigni esplosivi improvvisati (Ied), ovvero bombe, che a
dispetto della sigla possono essere molto potenti e sofisticate. Visti gli ultimi
attentati commessi con l’uso di questi ordigni, è evidente che queste persone sono
rientrate in Nigeria con le loro conoscenze tecniche. “Non ho letto l’articolo da
voi citato, ma se queste informazioni sono corrette confermano quello che sospettavamo
da tempo, ovvero che ci deve essere una mano straniera nelle operazioni della Boko
Haram - dice all’agenzia Fides mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos -.
Siamo convinti che questo gruppo fino a poco tempo fa non aveva le conoscenze tecniche
per costruire bombe e maneggiare armi sofisticate”. Se Boko Haram e Aqmi si collegano,
si rischia di creare un arco di crisi che va dal Nord Africa all’Africa Occidentale,
un rischio accresciuto dal gran numero di armi circolanti nella regione provenienti
dagli arsenali dell’esercito dell’ex dittatore libico Gheddafi. A dicembre si terrà
in Mauritania un vertice sul terrorismo al quale parteciperanno i Paesi del Sahel
e quelli ad esso limitrofi, compresa la Nigeria. (R.P.)