Croazia: messaggio dei vescovi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali
In un messaggio diffuso in vista delle prossime elezioni parlamentari e del referendum
sull’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, i vescovi croati esortano i cattolici
e tutti i cittadini di buona volontà ad un voto responsabile dettato dalla consapevolezza
del bene comune del Paese. Il messaggio – spiega la parte introduttiva del documento
- non vuole esprimere l’appoggio della Chiesa a uno specifico schieramento politico,
ma piuttosto ricordare i criteri che dovrebbero guidare gli elettori cattolici, e
non solo, nella scelta dei candidati in lizza. “Ogni elettore – scrivono i vescovi
- è chiamato ad esprimere un giudizio illuminato che tenga conto dei beni umani fondamentali
e del contesto della società croata in cui è chiamato ad operare”. Un aiuto importante
in questa scelta viene dalla dottrina della Chiesa e dal senso di appartenenza alla
comunità ecclesiale. I presuli richiamano in particolare l’attenzione sui temi della
difesa della vita in tutte le sue fasi e della famiglia fondata sul matrimonio tra
un uomo e una donna e dell’educazione he sono stati al centro del viaggio apostolico
di Benedetto XVI in Croazia lo scorso mese di giugno. Citando le parole del Santo
Padre a Zagabria, i presuli ricordano che la qualità di una democrazia dipende in
buona parte da quanto si investe nella formazione delle coscienze e che in questo
campo “la Chiesa offre alla società il suo contributo più specifico e prezioso”. Al
tema della sacralità della vita umana è anche connesso quello del lavoro che – afferma
il messaggio - non può essere ridotto solo alla pura dimensione economicista. In questo
senso, è importante, ad esempio, conoscere la posizione dei vari candidati sulla difesa
della domenica come giorno di riposo, al centro di un vivace dibattito in Croazia.
Nel documento viene inoltre espresso l’auspicio che gli elettori scelgano candidati
che, mettendo da parte ogni appartenenza ideologica, intraprendano passi concreti
per fare un’operazione di verità sui crimini commessi da tutti i totalitarismi in
terra croata, compreso quindi il regime comunista jugoslavo. Il messaggio invita,
infine, gli elettori a valutare attentamente le posizioni dei candidati anche in relazione
al prossimo referendum popolare sull’ingresso della Croazia nell’Unione Europea previsto
il 1° luglio 2013. Dall’esito delle elezioni dipenderà, infatti, anche la politica
europea del Paese. Una politica – affermano – che dovrebbe essere orientata alla promozione
di quel patrimonio di valori culturali e religiosi che l’Europa sembra avere perso
di vista. Il messaggio conclude quindi con una serie di appelli: in primo luogo, ai
fedeli a farsi coraggiosi promotori dei valori cristiani; poi a tutti gli elettori
a non astenersi dal voto; quindi alle istituzioni a garantire a tutti i partiti la
possibilità di esporre le loro piattaforme programmatiche e ai candidati a presentare
programmi chiari e senza manipolazioni; agli esponenti della Chiesa ad usare la campagna
elettorale come momento di preghiera ed evangelizzazione. A tutti, infine, a valutare
in modo responsabile le implicazioni dell’ingresso della Croazia nella Ue. (A cura
di Lisa Zengarini)