Italia: Monti avvia le consultazioni. Borse europee in calo, sale lo spread. La Merkel:
l'euro non crollerà
In Italia, giornata decisiva di consultazioni per la formazione di un nuovo governo
affidato alla regia del senatore Mario Monti, incaricato ieri dal presidente della
Repubblica Napolitano, con il benaugurio dei presidenti del Consiglio dell’Unione
Europea Van Rompuy e della Commissione Ue Barroso. Ma si raffreda l’ottimismo per
l’apertura in rialzo stamani delle Borse in Asia attribuito all’atteso cambio di leadership
in Italia, dopo la Grecia. Le Borse in Europa nel corso della mattina passano infatti
dal segno positivo al negativo, mentre aumenta lo spread tra Bund e Btp. Il servizio
di Roberta Gisotti.
Crescita
ed equità sociale per vincere la sfida del riscatto e tornare ad essere elemento di
forza in Europa: è la ricetta anticrisi annunciata dall’economista Monti dopo l'incontro
col capo dello Stato. E Napolitano ha raccomandato alla classe politica: è il momento
della prova, no alle recriminazioni o alle rivalse faziose, ad evitare un precipitoso
ricorso a elezioni anticipate; “è una fase delicatissima e cruciale”, ha aggiunto
stamattina. ''I partiti pensino soprattutto al bene del Paese, quindi si abbassino
i toni'', gli ha fatto eco la presidente della Confindustria Marcegaglia. Sono iniziate
poco prima delle 11 a Palazzo Giustiniani le consultazioni politiche che proseguiranno
domani mattina con le audizioni più complesse del Partito democratico di opposizione
e del Popolo della libertà del premier uscente, che ieri in un videomessaggio alla
nazione ha detto “non m’arrendo”; attesa anche per i colloqui di Monti oggi pomeriggio
con la rappresentanza della Lega e dell’Italia dei Valori. Domani alle 15 saranno
invece ascoltate le parti sociali.
Prevale la prudenza nelle Borse
europee, in apertura positive poi negative, con Milano che da +2,17 passa a metà seduta
a –1,44, per calare ancora, mentre lo spread, il differenziale tra i titoli di Stato
italiani e tedeschi prima scende sotto i 450 punti ma poi risale a quota 500. Chiudono
invece in rialzo i listini asiatici, con la Borsa di Tokyo a +1,05. Il Giappone dichiara:
continueremo ad aiutare il vecchio continente acquistando nuovi titoli del Fondo salva-Stati,
a patto che l'Europa agisca in modo concertato. Stessa richiesta arriva dalla presidente
del Fondo monetario internazionale Lagarde per evitare – ha ammonito - una spirale
negativa di calo della fiducia, crescita debole e poca occupazione, che dall’Europa
potrebbe riflettersi sull’economia americana e mondiale. Intanto la cancelliera tedesca
Merkel dichiara al congresso della Cdu a Lipsia: “L'euro è molto più di una moneta…..se
crolla l'euro, crolla l'Europa. E questo vogliamo impedirlo”. Alla ‘svolta’ Monti
in Italia per formare un governo d’emergenza di unità nazionale sono dedicate oggi
le prime pagine delle principali testate internazionali.
Ma quale potrà
essere l’effetto del governo Monti sulla comunità finanziaria mondiale? Alessandro
Guarasci ha sentito l’economista Alberto Quadrio Curzio, vicepresidente
dell’Accademia dei Lincei.
R. – Io credo
che il governo Monti possa ridare fiducia ai mercati internazionali, che hanno svolto
un ruolo tremendo in questo periodo, e anche all’Unione Europea nel sistema Italia.
E poiché, a mio avviso, questi ingredienti di fiducia sono cruciali nel momento presente,
ritengo che la nostra situazione dovrebbe migliorare con riferimento ai tassi di interesse
sui titoli di Stato.
D. – Secondo lei, però, ci aspetta un’era di nuove
tasse e anche forse di tagli allo stato sociale, per raggiungere il pareggio di bilancio?
R.
– Le prospettive di finanza pubblica italiane ed in particolare il pareggio di bilancio
sono certamente conseguibili in base alle manovre correttive del mese di luglio e
del mese di agosto, nonché in seguito alla legge di stabilità approvata. Purtroppo,
se i tassi di interesse aumentano, noi finiremmo con il non raggiungere quell’avanzo
di bilancio, quindi potrebbe rendersi necessaria un’altra manovra. Tuttavia, direi
che un’eventuale manovra debba essere molto ben calibrata per evitare di generare
effetti recessivi.
D. – Per evitare nuove crisi di questo tipo, non
sarà il caso però di rivedere anche il sistema finanziario mondiale? Insomma, possiamo
continuare ad essere schiavi in qualche modo delle speculazioni oppure dei mercati
internazionali?
R. – Non c’è il minimo dubbio. La settimana scorsa,
nel momento in cui i tassi di interesse italiani hanno superato sui titoli decennali
il 7 per cento, la Clearing house - che è sotto il controllo della Banca di Francia
- ha drasticamente aumentato il taglio sui depositi dei titoli di Stato per fornire
liquidità alle banche. Quella decisione è stata molto negativa per il sistema Italia.
Ma più in generale un sistema finanziario in cui i mercati impongono l’agenda agli
Stati è davvero preoccupante. (ap)