Kazakhstan: chiuse chiese e moschee nelle carceri. Isolamento per chi prega in cella
Il governo kazako chiude moschee, chiese e luoghi di preghiera nella carceri. Le autorità
giustificano il gesto - riferisce l'agenzia AsiaNews - con l’applicazione della nuova
legge che vieta qualsiasi forma di attività religiosa negli edifici pubblici. Alika
Kadenova, ministro dell’Interno, ha affermato che chiese e altri edifici erano stati
costruiti illegalmente. Tuttavia padre Alekseandr Suvorov della diocesi ortodossa
di Astana e Almaty, fa notare che nessun funzionario è stato arrestato. In questi
giorni la polizia ha mandato in isolamento alcuni prigionieri musulmani per aver pregato
in cella. Ongar Omirbek, portavoce della comunità musulmana, spiega che le prigioni
sono aree sotto stretto controllo delle polizia, quindi non vi è alcuna ragione di
temere eventuali attacchi terroristici o il dilagare dell’estremismo islamico. In
questi mesi i prigionieri hanno lanciato molti appelli al governo per avere un luogo
dove poter pregare. “Abbiamo scritto lettere e contattato le autorità per denunciare
questo atteggiamento – afferma il leader musulmano – ma nessuno ci ha ascoltato. I
prigionieri sono stati lasciati senza chiese e moschee”. In totale sono 163 i luoghi
di culto nelle carceri che verranno chiusi. Fra questi circa 100 appartengono alla
comunità musulmana, gli altri alla Chiesa ortodossa kazaka. Esse sono le due uniche
fedi ad avere luoghi pubblici di incontro e preghiera dentro i penitenziari. Varate
lo scorso13 ottobre e volute dal presidente Nursultan Nazarbayev, le leggi sono nate
per combattere l’estremismo islamico. Esse influenzano però tutti i gruppi religiosi
del Paese e mirano a nazionalizzare le fedi considerate tradizionali o con un grande
seguito, seguendo il modello di controllo utilizzato dal governo cinese. Per sopravvivere
a livello nazionale ed evitare sanzioni, le realtà non autoctone devono dimostrare
di avere almeno 5mila membri. Le leggi vietano qualsiasi forma di espressione religiosa
nei luoghi pubblici e proibiscono alle donne musulmane di indossare il velo. In principio
solo la Chiesa ortodossa russa e la comunità islamica kazaka, considerate parte della
tradizione, erano escluse da queste restrizioni, ma la recente scoperta sul territorio
di gruppi estremisti ha spinto il governo ha stringere la morsa anche su di esse.
(R.P.)