Italia. Alla Camera l'approvazione della legge di stabilità, poi le dimissioni di
Berlusconi
“Occorre che tutte le forze politiche sappiano agire con senso di responsabilità:
questo l’appello del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, nel
giorno in cui in Italia si vota la legge di stabilità. Dopo l’approvazione è previsto
che il premier, Silvio Berlusconi, presenti le dimissioni. Il servizio di Fausta
Speranza:
Napolitano
chiede responsabilità e chiede proposte che – dice – siano “in grado di conciliare
il rigore imposto dalla necessità di ridurre il debito pubblico e di promuovere la
crescita distribuendo equamente i sacrifici”. Il capo dello Stato dice chiaramente
anche cosa evitare: “Facili vie d'uscita in illusori e poco lungimiranti localismi”.
“La crisi – spiega Napolitano – rappresenta una sfida per la coesione sociale dell'Italia”.
L’appello alla responsabilità arriva nel giorno in cui, dopo il dibattito, si voteranno
nel pomeriggio il Bilancio dello Stato e la Legge di Stabilità. I provvedimenti, rispettivamente
di 17 e 36 articoli, dovrebbero essere gli ultimi due varati dal governo Berlusconi,
che si è impegnato a rassegnare subito dopo le dimissioni. Sul dopo, Napolitano intende
affidare l’esecutivo all’economista Mario Monti, già commissario europeo e soprattutto
personalità stimata a livello internazionale. L’ipotesi ha avuto riscontri più che
positivi sui mercati. Ma all’interno del Pdl si sono levate molte voci discordi e
si sono fatti i nomi di Lamberto Dini e del segretario del Pdl, Angelino Alfano. La
Lega dice no al governo tecnico e vorrebbe subito il voto. All’opposizione – dopo
l’iniziale opposizione al governo tecnico – il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro,
si è detto disponibile a un governo Monti che non abbia troppi esponenti del vecchio
governo all’interno. Il Pd sostiene l’ipotesi Monti e in particolare boccia l’ipotesi
del segretario Pdl Alfano.
Arrivata ad Augusta la nave di irregolari
con la donna che ha partorito ieri Ha attraccato stamattina alle banchine del
porto commerciale di Augusta, in Sicilia, la nave “Foscari” della Marina militare
italiana che ieri aveva preso a bordo 43 profughi, oltre una donna che aveva appena
partorito (e che è stata ieri elitrasportata all'ospedale di Agrigento). Sono tutti
somali che si trovavano alla deriva su un gommone nel canale di Sicilia. L'arrivo
alla banchina del porto di Augusta, nel siracusano, è avvenuto con un po' di ritardo
rispetto ai programmi a causa delle non agevoli condizioni del mare. Ultimate le procedure
di sbarco - che sono attualmente in corso - i 43 migranti dovrebbero essere trasferiti
nel “villaggio della solidarietà" di Mineo, nel Catanese.
Esplosione in
Iran: 15 morti Esplosione in base militare in Iran.E' avvenuta in una
base dei Guardiani della Rivoluzione vicino Teheran e ha provocato 15 morti. L'agenzia
Fars riporta un comunicato delle Guardie rivoluzionarie secondo cui il fatto è accaduto
nell'arsenale della caserma di Bidganeh, a Malard, ad ovest di Teheran. La tv di Stato
Irinn cita in proposito un responsabile delle Guardie rivoluzionarie, Ramezan Sharif,
che ha riferito che 15 suoi colleghi sono morti per un incidente avvenuto mentre spostavano
materiale esplosivo in uno dei depositi della base.
La richiesta palestinese
all’Onu non raccoglie i voti necessari Doccia fredda sulle aspirazioni palestinesi
di entrare a far parte dell’Onu come Stato membro. Ieri, al Consiglio di Sicurezza,
solo otto Paesi - sui nove necessari - hanno detto sì alla richiesta presentata lo
scorso 23 settembre dal presidente Abu Mazen. Una strada che, comunque, si era presentata
in salita visto l’annunciato veto degli Stati Uniti, che su Washington aveva fatto
piovere le critiche di Ramallah. Al vaglio dell’Anp ci sono comunque nuove soluzioni
come la riproposizione della richiesta a partire già da gennaio. Benedetta Capelli
ne ha parlato con Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente:
R. – Si apre
una partita a scacchi. Bisognerà vedere anche quanto questa richiesta di Abu Mazen
sia sentita all’interno dell’opinione pubblica palestinese. Hamas è sempre stata contraria.
L’unica strada che ora sembra essere percorribile è quella di mantenere aperto questo
dibattito, riportando la questione dal Consiglio di sicurezza all’Assemblea generale,
dove la Palestina ha più facilità di avere un voto favorevole da parte della maggioranza
degli Stati membri dell’Assemblea ma non ha comunque i due terzi.
D.
– Quanto ha pesato il riconoscimento dell’Unesco su questa decisione?
R.
– Ormai i giochi erano abbastanza fatti già prima. Siamo in una situazione di stallo,
servirebbe davvero un’iniziativa politica forte che permetta una via d’uscita da questa
impasse: un rilancio serio dei negoziati che presuppone soprattutto da parte
israeliana un blocco degli insediamenti. Una decisione in tal senso permetterà ad
Abu Mazen di ritornare al negoziato con una vittoria in mano.
D. - Da
sottolineare dunque anche la spaccatura della comunità internazionale, anche alla
luce del dossier sull’Iran…
R. – Credo che sia corretto mettere in prima
fila, oggi, il dossier iraniano. Anche quella sull’Iran è una partita complessa. Non
è escluso che si riesca in qualche modo a strappare qualche concessione a Netanyahu
che permetta di riaprire, sotto un’altra prospettiva e in un altro modo, il dossier
sullo Stato palestinese. (bf)
La Lega araba sospende la Siria La
Lega araba ha deciso la sospensione della Siria dalle sue attività a partire dal 16
novembre fino a quando Damasco non metterà in applicazione in piano arabo per porre
fine alle violenze. Lo ha annunciato il ministero Esteri del Qatar, presidente di
turno della Lega. Il ministro degli Esteri del Qatar, Hamad ben Ghazem, presidente
di turno della Lega, ha spiegato che il documento finale ha ottenuto 18 sì, due no
e un astenuto. Secondo alcune fonti, i due no sono venuti da Libano e Yemen, mentre
l'Iraq si è astenuto.
Nuovi raduni di protesta nello Yemen Mentre
nuovi raduni di protesta sono segnalati oggi nella capitale yemenita di Sanaa e nella
città di Taez, sette membri di Al Qaeda sono stati uccisi in scontri con le forze
governative nella provincia meridionale di Abyan, secondo quanto riferito da una fonte
militare che ha voluto mantenere l'anonimato. Gli scontri, ha detto la fonte, citata
dall'agenzia cinese Xinhua, sono avvenuti quando un commando di Al Qaida ha cercato
di penetrare in una base militare della 25.ma Brigata meccanizzata dell'esercito,
nei sobborghi orientali di Zinjibar, il capoluogo della provincia di Abyan. In questa
regione gruppi legati ad Al Qaida cercano di rafforzare la loro presenza approfittando
della crisi che scuote lo Yemen da nove mesi, con proteste pacifiche di piazza contro
il presidente, Ali Abdullah Saleh, e scontri tra forze governative e militari e capi
tribali ribelli. Secondo testimoni citati dall'agenzia Afp, scontri tra forze governative
e miliziani di gruppi tribali che si oppongono al regime sono avvenuti oggi a Taez,
200 chilometri a sud di Sanaa, dove ieri un bombardamento delle forze fedeli al presidente
ha provocato almeno 15 morti.
Catherine Ashton in Libia per aprire l'ufficio
Ue di politica estera L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione
europea, Catherine Ashton, apre oggi a Tripoli un ufficio di rappresentanza Ue in
Libia e incontra, durante la sua visita, i nuovi dirigenti del Paese. “Aprire un ufficio
di rappresentanza a Tripoli – ha spiegato la Ashton in un comunicato – riflette l'impegno
dell'Ue a mantenere stretti rapporti con il popolo libico, sia durante il periodo
di transizione politica che a lungo termine”. Durante la sua permanenza, la Ashton
incontra il capo del Consiglio nazionale di transizione (CNT), Mustafa Abdel Jalil,
e il nuovo primo ministro, Abdel Rahim al-Kib, e prende parte ad un forum sui diritti
delle donne in Libia.
Erdogan nella provincia colpita dal sisma: 30 i morti Il
premier turco, Erdogan, è partito in aereo da Ankara per compiere, accompagnato da
vari ministri, un nuovo sopralluogo a Van, la provincia orientale turca colpita da
un secondo sisma in meno di un mese. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu, segnalando
che col procedere dei lavori di soccorso è aumentato da 27 a 30 il numero dei morti
accertati nel crollo dei due hotel del capoluogo: 20 nel Bayram e 10 nell'Aslan.
Il premier aveva compiuto un sopralluogo già subito dopo il primo sisma, quello del
23 ottobre che aveva causato più di 600 morti.
Attentato davanti al tribunale
di Rawalpindi Un commando armato è entrato in azione oggi davanti ad un tribunale
di Rawalpindi, in Pakistan, uccidendo almeno quattro persone, pregiudicati appartenenti
ad un gruppo rivale. Gli agenti, si è appreso, avevano fatto scendere da un veicolo
alcune persone che dovevano essere processate, quando all'improvviso sul posto sono
giunti gli aggressori che hanno aperto il fuoco da pochi metri di distanza, causando
almeno quattro vittime, mentre la gente tutt'intorno fuggiva all'impazzata. Uno degli
aggressori è stato arrestato, mentre si è aperta una caccia all'uomo per catturare
i restanti tre componenti della banda.
Afghanistan: nasce un nuovo partito
di opposizione È nato ieri il nuovo partito di opposizione al presidente afghano,
Hamid Karzai: si chiama Jabha-e Milli-e Afghanistan (Fronte nazionale dell'Afghanistan)
e promuove “unità nazionale, democrazia, rispetto della legge e riforme” oltre a raccogliere
molti dei leader antisovietici e anti-alebani della ex Alleanza del Nord. Il quotidiano
Outlook Afghanistan sottolinea che hanno promosso la nascita della nuova formazione
l'ex vicepresidente e fratello del leggendario "Leone del Panjshir", Ahmad Zia Massoud,
il leader del Partito dell'Unità del popolo afghano, Mohaqiq, il leader del movimento
islamico nazionale, Dostum, e l'ex capo dei servizi di intelligence (Nds),
Saleh. Uno dei principali obiettivi del nuovo partito è la trasformazione dell'attuale
sistema presidenziale in una democrazia parlamentare, in cui i governi provinciali
e municipali godano di una maggiore autonomia da Kabul. Della situazione nel Paese
bisogna dire che oggi otto civili e quattro agenti sono rimasti uccisi in due diverse
esplosioni: una nella provincia orientale afghana di Laghman, un’altra a Herat City,
capoluogo dell'omonima provincia occidentale.
Kazakhistan: autorità ammettono
problema terrorismo. Oggi cinque morti Cinque persone sono morte in una esplosione
avvenuta in una città del Kazakhistan. Negli ultimi giorni, le autorità kazakhe hanno
ammesso per la prima volta di dover fronteggiare un problema legato al terrorismo
nel Caucaso.
Messico: morto ministro Interni e quattro funzionari su elicottero
precipitato Il cielo coperto dalle nuvole potrebbe essere la causa della sciagura
alla periferia della capitale messicana, nella quale è morto il ministro degli Interni
e altre sette persone: lo ha affermato il presidente, Felipe Calderon, nella sua prima
dichiarazione dopo l'incidente. Nel discorso, Calderon ha assicurato che le indagini
del governo sull'incidente saranno ad ampio raggio. L'elicottero è precipitato nella
zona di Temamatla, alla periferia della megalopoli messicana, presumibilmente mentre
tentava di effettuare un atterraggio di emergenza. Tra le altre vittime si trovano
tre membri dell'equipaggio, il sottosegretario agli Affari giuridici e diritti umani,
Felipe Zamora, e altri tre funzionari governativi.
Aung San Suu Kyi alle
prossime elezioni in Birmania: probabile candidatura Aung San Suu Kyi, leader
del partito di opposizione birmano, torna all’impegno politico. Il premio Nobel per
la Pace correrà "probabilmente" alle elezioni del prossimo mese. Lo ha dichiarato
oggi un portavoce del partito, la Lega nazionale per la democrazia, che aveva deciso
di boicottare le ultime elezioni in segno di protesta contro una legge elettorale
che impedisce la candidatura di dissidenti agli arresti, tra i quali la stessa Aung
San Suu Kyi. Grazie ad una modifica alla legge ora il partito di opposizione può tornare
ufficialmente sulla scena politica.
Giappone: la centrale di Fukushima aperta
ai media Gli sforzi di diverse migliaia di persone, tra tecnici, ingegneri
e semplici operai, hanno portato la centrale nucleare di Fukushima alla fase di arresto
a freddo entro fine anno e alla messa in sicurezza dei reattori danneggiati dal sisma-tsunami
dell'11 marzo. A otto mesi dalla più grave crisi dopo Chernobyl, i cancelli del disastrato
impianto sono stati aperti oggi ai media, per la prima volta. ''Dal giorno del mio
arrivo, poco dopo l'incidente, non c'è dubbio che i reattori siano stabilizzati'',
ha detto Masao Yoshida, responsabile della centrale gestita dalla Tepco. Tutto ciò,
ha messo in guardia, non significa dire che ''l'ambiente sia del tutto sicuro: le
radiazioni restano elevate, così se si lavora qui ogni giorno, ci sono ancora pericoli''.
La radioattività, a circa 500 metri dai reattori, è stata rilevata in 50 microsievert/h:
per avere un confronto, tre ore di esposizione sono pari al quantitativo assorbito
su un volo aereo Roma-Tokyo, mentre il tetto più elevato, segnalato sui bus dai contatori
geiger, è stato trovato a 300, alla base dei reattori. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 316