2011-11-12 15:44:31

Italia. Alla Camera l'approvazione della legge di stabilità, poi le dimissioni di Berlusconi


“Occorre che tutte le forze politiche sappiano agire con senso di responsabilità: questo l’appello del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, nel giorno in cui in Italia si vota la legge di stabilità. Dopo l’approvazione è previsto che il premier, Silvio Berlusconi, presenti le dimissioni. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Napolitano chiede responsabilità e chiede proposte che – dice – siano “in grado di conciliare il rigore imposto dalla necessità di ridurre il debito pubblico e di promuovere la crescita distribuendo equamente i sacrifici”. Il capo dello Stato dice chiaramente anche cosa evitare: “Facili vie d'uscita in illusori e poco lungimiranti localismi”. “La crisi – spiega Napolitano – rappresenta una sfida per la coesione sociale dell'Italia”. L’appello alla responsabilità arriva nel giorno in cui, dopo il dibattito, si voteranno nel pomeriggio il Bilancio dello Stato e la Legge di Stabilità. I provvedimenti, rispettivamente di 17 e 36 articoli, dovrebbero essere gli ultimi due varati dal governo Berlusconi, che si è impegnato a rassegnare subito dopo le dimissioni. Sul dopo, Napolitano intende affidare l’esecutivo all’economista Mario Monti, già commissario europeo e soprattutto personalità stimata a livello internazionale. L’ipotesi ha avuto riscontri più che positivi sui mercati. Ma all’interno del Pdl si sono levate molte voci discordi e si sono fatti i nomi di Lamberto Dini e del segretario del Pdl, Angelino Alfano. La Lega dice no al governo tecnico e vorrebbe subito il voto. All’opposizione – dopo l’iniziale opposizione al governo tecnico – il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, si è detto disponibile a un governo Monti che non abbia troppi esponenti del vecchio governo all’interno. Il Pd sostiene l’ipotesi Monti e in particolare boccia l’ipotesi del segretario Pdl Alfano.

Arrivata ad Augusta la nave di irregolari con la donna che ha partorito ieri
Ha attraccato stamattina alle banchine del porto commerciale di Augusta, in Sicilia, la nave “Foscari” della Marina militare italiana che ieri aveva preso a bordo 43 profughi, oltre una donna che aveva appena partorito (e che è stata ieri elitrasportata all'ospedale di Agrigento). Sono tutti somali che si trovavano alla deriva su un gommone nel canale di Sicilia. L'arrivo alla banchina del porto di Augusta, nel siracusano, è avvenuto con un po' di ritardo rispetto ai programmi a causa delle non agevoli condizioni del mare. Ultimate le procedure di sbarco - che sono attualmente in corso - i 43 migranti dovrebbero essere trasferiti nel “villaggio della solidarietà" di Mineo, nel Catanese.

Esplosione in Iran: 15 morti
Esplosione in base militare in Iran. E' avvenuta in una base dei Guardiani della Rivoluzione vicino Teheran e ha provocato 15 morti. L'agenzia Fars riporta un comunicato delle Guardie rivoluzionarie secondo cui il fatto è accaduto nell'arsenale della caserma di Bidganeh, a Malard, ad ovest di Teheran. La tv di Stato Irinn cita in proposito un responsabile delle Guardie rivoluzionarie, Ramezan Sharif, che ha riferito che 15 suoi colleghi sono morti per un incidente avvenuto mentre spostavano materiale esplosivo in uno dei depositi della base.

La richiesta palestinese all’Onu non raccoglie i voti necessari
Doccia fredda sulle aspirazioni palestinesi di entrare a far parte dell’Onu come Stato membro. Ieri, al Consiglio di Sicurezza, solo otto Paesi - sui nove necessari - hanno detto sì alla richiesta presentata lo scorso 23 settembre dal presidente Abu Mazen. Una strada che, comunque, si era presentata in salita visto l’annunciato veto degli Stati Uniti, che su Washington aveva fatto piovere le critiche di Ramallah. Al vaglio dell’Anp ci sono comunque nuove soluzioni come la riproposizione della richiesta a partire già da gennaio. Benedetta Capelli ne ha parlato con Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente:RealAudioMP3

R. – Si apre una partita a scacchi. Bisognerà vedere anche quanto questa richiesta di Abu Mazen sia sentita all’interno dell’opinione pubblica palestinese. Hamas è sempre stata contraria. L’unica strada che ora sembra essere percorribile è quella di mantenere aperto questo dibattito, riportando la questione dal Consiglio di sicurezza all’Assemblea generale, dove la Palestina ha più facilità di avere un voto favorevole da parte della maggioranza degli Stati membri dell’Assemblea ma non ha comunque i due terzi.

D. – Quanto ha pesato il riconoscimento dell’Unesco su questa decisione?

R. – Ormai i giochi erano abbastanza fatti già prima. Siamo in una situazione di stallo, servirebbe davvero un’iniziativa politica forte che permetta una via d’uscita da questa impasse: un rilancio serio dei negoziati che presuppone soprattutto da parte israeliana un blocco degli insediamenti. Una decisione in tal senso permetterà ad Abu Mazen di ritornare al negoziato con una vittoria in mano.

D. - Da sottolineare dunque anche la spaccatura della comunità internazionale, anche alla luce del dossier sull’Iran…

R. – Credo che sia corretto mettere in prima fila, oggi, il dossier iraniano. Anche quella sull’Iran è una partita complessa. Non è escluso che si riesca in qualche modo a strappare qualche concessione a Netanyahu che permetta di riaprire, sotto un’altra prospettiva e in un altro modo, il dossier sullo Stato palestinese. (bf)

La Lega araba sospende la Siria
La Lega araba ha deciso la sospensione della Siria dalle sue attività a partire dal 16 novembre fino a quando Damasco non metterà in applicazione in piano arabo per porre fine alle violenze. Lo ha annunciato il ministero Esteri del Qatar, presidente di turno della Lega. Il ministro degli Esteri del Qatar, Hamad ben Ghazem, presidente di turno della Lega, ha spiegato che il documento finale ha ottenuto 18 sì, due no e un astenuto. Secondo alcune fonti, i due no sono venuti da Libano e Yemen, mentre l'Iraq si è astenuto.

Nuovi raduni di protesta nello Yemen
Mentre nuovi raduni di protesta sono segnalati oggi nella capitale yemenita di Sanaa e nella città di Taez, sette membri di Al Qaeda sono stati uccisi in scontri con le forze governative nella provincia meridionale di Abyan, secondo quanto riferito da una fonte militare che ha voluto mantenere l'anonimato. Gli scontri, ha detto la fonte, citata dall'agenzia cinese Xinhua, sono avvenuti quando un commando di Al Qaida ha cercato di penetrare in una base militare della 25.ma Brigata meccanizzata dell'esercito, nei sobborghi orientali di Zinjibar, il capoluogo della provincia di Abyan. In questa regione gruppi legati ad Al Qaida cercano di rafforzare la loro presenza approfittando della crisi che scuote lo Yemen da nove mesi, con proteste pacifiche di piazza contro il presidente, Ali Abdullah Saleh, e scontri tra forze governative e militari e capi tribali ribelli. Secondo testimoni citati dall'agenzia Afp, scontri tra forze governative e miliziani di gruppi tribali che si oppongono al regime sono avvenuti oggi a Taez, 200 chilometri a sud di Sanaa, dove ieri un bombardamento delle forze fedeli al presidente ha provocato almeno 15 morti.

Catherine Ashton in Libia per aprire l'ufficio Ue di politica estera
L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Catherine Ashton, apre oggi a Tripoli un ufficio di rappresentanza Ue in Libia e incontra, durante la sua visita, i nuovi dirigenti del Paese. “Aprire un ufficio di rappresentanza a Tripoli – ha spiegato la Ashton in un comunicato – riflette l'impegno dell'Ue a mantenere stretti rapporti con il popolo libico, sia durante il periodo di transizione politica che a lungo termine”. Durante la sua permanenza, la Ashton incontra il capo del Consiglio nazionale di transizione (CNT), Mustafa Abdel Jalil, e il nuovo primo ministro, Abdel Rahim al-Kib, e prende parte ad un forum sui diritti delle donne in Libia.

Erdogan nella provincia colpita dal sisma: 30 i morti
Il premier turco, Erdogan, è partito in aereo da Ankara per compiere, accompagnato da vari ministri, un nuovo sopralluogo a Van, la provincia orientale turca colpita da un secondo sisma in meno di un mese. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu, segnalando che col procedere dei lavori di soccorso è aumentato da 27 a 30 il numero dei morti accertati nel crollo dei due hotel del capoluogo: 20 nel Bayram e 10 nell'Aslan. Il premier aveva compiuto un sopralluogo già subito dopo il primo sisma, quello del 23 ottobre che aveva causato più di 600 morti.

Attentato davanti al tribunale di Rawalpindi
Un commando armato è entrato in azione oggi davanti ad un tribunale di Rawalpindi, in Pakistan, uccidendo almeno quattro persone, pregiudicati appartenenti ad un gruppo rivale. Gli agenti, si è appreso, avevano fatto scendere da un veicolo alcune persone che dovevano essere processate, quando all'improvviso sul posto sono giunti gli aggressori che hanno aperto il fuoco da pochi metri di distanza, causando almeno quattro vittime, mentre la gente tutt'intorno fuggiva all'impazzata. Uno degli aggressori è stato arrestato, mentre si è aperta una caccia all'uomo per catturare i restanti tre componenti della banda.

Afghanistan: nasce un nuovo partito di opposizione
È nato ieri il nuovo partito di opposizione al presidente afghano, Hamid Karzai: si chiama Jabha-e Milli-e Afghanistan (Fronte nazionale dell'Afghanistan) e promuove “unità nazionale, democrazia, rispetto della legge e riforme” oltre a raccogliere molti dei leader antisovietici e anti-alebani della ex Alleanza del Nord. Il quotidiano Outlook Afghanistan sottolinea che hanno promosso la nascita della nuova formazione l'ex vicepresidente e fratello del leggendario "Leone del Panjshir", Ahmad Zia Massoud, il leader del Partito dell'Unità del popolo afghano, Mohaqiq, il leader del movimento islamico nazionale, Dostum, e l'ex capo dei servizi di intelligence (Nds), Saleh. Uno dei principali obiettivi del nuovo partito è la trasformazione dell'attuale sistema presidenziale in una democrazia parlamentare, in cui i governi provinciali e municipali godano di una maggiore autonomia da Kabul. Della situazione nel Paese bisogna dire che oggi otto civili e quattro agenti sono rimasti uccisi in due diverse esplosioni: una nella provincia orientale afghana di Laghman, un’altra a Herat City, capoluogo dell'omonima provincia occidentale.

Kazakhistan: autorità ammettono problema terrorismo. Oggi cinque morti
Cinque persone sono morte in una esplosione avvenuta in una città del Kazakhistan. Negli ultimi giorni, le autorità kazakhe hanno ammesso per la prima volta di dover fronteggiare un problema legato al terrorismo nel Caucaso.

Messico: morto ministro Interni e quattro funzionari su elicottero precipitato
Il cielo coperto dalle nuvole potrebbe essere la causa della sciagura alla periferia della capitale messicana, nella quale è morto il ministro degli Interni e altre sette persone: lo ha affermato il presidente, Felipe Calderon, nella sua prima dichiarazione dopo l'incidente. Nel discorso, Calderon ha assicurato che le indagini del governo sull'incidente saranno ad ampio raggio. L'elicottero è precipitato nella zona di Temamatla, alla periferia della megalopoli messicana, presumibilmente mentre tentava di effettuare un atterraggio di emergenza. Tra le altre vittime si trovano tre membri dell'equipaggio, il sottosegretario agli Affari giuridici e diritti umani, Felipe Zamora, e altri tre funzionari governativi.

Aung San Suu Kyi alle prossime elezioni in Birmania: probabile candidatura
Aung San Suu Kyi, leader del partito di opposizione birmano, torna all’impegno politico. Il premio Nobel per la Pace correrà "probabilmente" alle elezioni del prossimo mese. Lo ha dichiarato oggi un portavoce del partito, la Lega nazionale per la democrazia, che aveva deciso di boicottare le ultime elezioni in segno di protesta contro una legge elettorale che impedisce la candidatura di dissidenti agli arresti, tra i quali la stessa Aung San Suu Kyi. Grazie ad una modifica alla legge ora il partito di opposizione può tornare ufficialmente sulla scena politica.

Giappone: la centrale di Fukushima aperta ai media
Gli sforzi di diverse migliaia di persone, tra tecnici, ingegneri e semplici operai, hanno portato la centrale nucleare di Fukushima alla fase di arresto a freddo entro fine anno e alla messa in sicurezza dei reattori danneggiati dal sisma-tsunami dell'11 marzo. A otto mesi dalla più grave crisi dopo Chernobyl, i cancelli del disastrato impianto sono stati aperti oggi ai media, per la prima volta. ''Dal giorno del mio arrivo, poco dopo l'incidente, non c'è dubbio che i reattori siano stabilizzati'', ha detto Masao Yoshida, responsabile della centrale gestita dalla Tepco. Tutto ciò, ha messo in guardia, non significa dire che ''l'ambiente sia del tutto sicuro: le radiazioni restano elevate, così se si lavora qui ogni giorno, ci sono ancora pericoli''. La radioattività, a circa 500 metri dai reattori, è stata rilevata in 50 microsievert/h: per avere un confronto, tre ore di esposizione sono pari al quantitativo assorbito su un volo aereo Roma-Tokyo, mentre il tetto più elevato, segnalato sui bus dai contatori geiger, è stato trovato a 300, alla base dei reattori. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 316







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