Il cardinale Bagnasco: il credente non rinunci mai ai propri valori, sì alla mediazione
ma non su tutto
Il credente, anche quello impegnato in politica, non rinunci mai ai propri valori.
Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione pronunciata
alla Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, in occasione dei 25 anni dell'Istituto
superiore di scienze religiose. Il cardinale ha ribadito come la Chiesa non sia schierata
politicamente e che sui valori costitutivi non esiste mediazione. Alessandro Guarasci.
Il cattolico
- è l'esortazione del cardinale Angelo Bagnasco - abbia sempre
come riferimento il magistero della Chiesa. E chi è in politica deve ricercare la
mediazione per il bene comune, ma non su tutto:
“Su moltissime cose
ci possono e ci devono essere delle mediazioni. Ma non su tutto ci può essere mediazione,
perché in Italia ormai c’è una frontiera - ed ancor più c’è in Europa - sulla quale
la categoria della mediazione diventa un’uccisione dei valori che si vogliono mediare.
Quando questi valori sono costitutivi e quindi, com’è noto, irrinunciabili - perché
rinunciarvi significa distruggere l’umano -, mediare su questa frontiera non è opera
politica buona, ma è andare contro l’umanità dell’uomo”.
La Chiesa quindi
incoraggia i fedeli laici a partecipare alla vita politica, ma con una giusta visione
dei rapporti tra comunità ecclesiale e comunità politica. E questo perché la Chiesa
non solo ha molto da fare, per costruire reti sociali, ma anche molto da dire,
perché il suo fare è radicato nell’annuncio. Il cardinale Bagnasco:
“La
Chiesa può e deve parlare a tutti e non può tacere, perché se fosse schierata non
potrebbe parlare al mondo. La Chiesa è schierata, certo. Lo è dalla parte di Dio,
e quindi dell’uomo. Allo stesso tempo, fa parte della sua missione dare il suo giudizio
morale anche su cose che riguardano l’ordine politico quando ciò sia richiesto dai
diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime”.
Del
momento politico attuale ha parlato il segretario generale della Cei, mons. Mariano
Crociata. ''Il momento che il nostro Paese sta attraversando ha carattere di difficoltà
straordinaria – detto – Seguiamo con viva apprensione per il bene della nostra gente,
gli sviluppi al momento non definiti''.