Indonesia: appello dei vescovi per la fine della violenza in Papua su donne e bambini
Stop alla violenza, che colpisce soprattutto le donne e i bambini; aprire subito un
tavolo di dialogo per la riconciliazione; pregare incessantemente: è quanto chiedono
i vescovi indonesiani, riuniti per l’Assemblea autunnale a Giakarta, focalizzando
l’attenzione sulla grave situazione nella Papua indonesiana (o provincia di Irian
Jaya), dove sono in corso violenze commesse dall’esercito regolare contro la popolazione,
accusata di fomentare l’indipendenza. Come riferiscono fonti dell'agenzia Fides nella
Conferenza episcopale, il vescovo di Jayapura (capitale della Papau), mons. Leo Laba
Ladjar, ha rimarcato “l’urgenza del dialogo e dell’abbandono della forza militare
per risolvere le questioni interne e portare la pace nella Papua”. Tutte le Chiese
cristiane si sono mobiliate per la Papua in questi giorni: la “Comunione delle Chiese
in Indonesia” ha invitato pubblicamente il governo a fermare la violenza, e la Chiesa
Battista ha rimarcato la necessità di “pregare Dio per la pace e per la riconciliazione”.
In una conferenza pubblica, il Segretariato per l’emancipazione femminile, della Conferenza
episcopale cattolica, insieme con altre associazioni come la “Commissione nazionale
per le donne” e il Dipartimento femminile nella Comunione delle Chiese in Indonesia,
ha denunciato che la violenza in Papua colpisce soprattutto donne e bambini. Si registrano,
infatti, violenze sessuali, abusi, violazioni della dignità e dei diritti umani delle
donne, causati soprattutto “dall’approccio puramente militare messo in campo dal governo”
e da una cultura che subordina il valore della donna. Le organizzazioni invitano il
governo a tutelare la condizione e la vita delle donne e di tutti i cittadini della
Papua. (R.P.)