Inaugurato a Roma l'anno accademico della Pontificia Università Lateranense
Riflettere sulla formazione e approfondire il legame tra cattolici e Unità d’Italia.
Queste le due istanze al centro della solenne inaugurazione dell’anno accademico 2011-2012
della Pontificia Università Lateranense che si è tenuta stamani, presso l’Aula Magna
Benedetto XVI dell’ateneo. Come da tradizione a proferire i saluti introduttivi è
stato il Gran Cancelliere dell’Università, il cardinale Agostino Vallini a cui ha
fatto seguito la prolusione del rettore magnifico della Lateranense, il vescovo Enrico
dal Covolo. Quest’anno l’intervento centrale è stato affidato all’arcivescovo di Bologna,
il cardinale Carlo Caffarra che ha tenuto una relazione magistrale su La responsabilità
dei formatori. A seguire l’inaugurazione della mostra libraria “Le radici cristiane
dell’Italia unita” e, a tagliare il nastro il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno.
“L’evento di inaugurazione è legato quest’anno a due sollecitudini – ha spiegato il
rettore dal Covolo – : quella di corrispondere alla formazione dei formatori, obiettivo
prioritario del nuovo anno accademico e quella di celebrare le radici cristiane dell’Unità
d’Italia grazie all’opera educativa di formatori illustri e dei loro scritti custoditi
nella nostra biblioteca”. “Nella nostra Università, che pure rimane fasciata anch’essa
dalla ‘crisi globale’ e dall’emergenza educativa del momento presente – ha aggiunto
- la formazione dei formatori dovrà perseguire, come mèta ultima, la formazione di
mentalità capaci di sintesi filosofico-teologica … all’insegna del dialogo tra fede
e ragione, tra ‘la scienza di Dio’ e ‘le scienze dell’uomo’. Solo così la nostra Università
potrà dirsi degna del suo nome, ed essere luogo del sapere universale”. Il rettore
ha quindi affermato che per conseguire l’obiettivo della formazione dei formatori,
è indispensabile che “la cultura della qualità divenga lo stile della nostra vita
accademica ordinaria”. In questo contesto – ha proseguito – “è necessario un coraggioso
rinnovamento della nostra Università” e “il tempo è propizio, se sapremo valorizzare
l’emergenza del momento presente come un’opportunità educativa, piuttosto che una
‘catastrofe o una ‘fatale sciagura’. Nella sua relazione, il cardinale Carlo Caffarra,
si è soffermato sul tema “La responsabilità degli educatori, oggi”. Di fronte, alla
sfida dell’“emergenza educativa”, ha detto il porporato, la responsabilità dell’educatore
è di condurre la persona da educare “alla realizzazione di sé” secondo “la vera umanità”.
Per questo, ha osservato l’arcivescovo di Bologna, il “relativismo è l’ospite più
inquietante ed ingombrante nella dimora dell’educatore”. Quest’ultimo, ha ribadito
il cardinale Caffarra, è “responsabile, è custode della verità, dell’essere e della
verità circa il bene della persona”. In definitiva, ha concluso il porporato, l’educatore
“ha la responsabilità della nascita di un io veramente libero e liberamente vero;
ha la responsabilità della custodia della verità circa il bene della persona; ha la
responsabilità della testimonianza alla verità circa il bene dell’uomo”.