2011-11-09 14:35:55

Asia Bibi: un anno fa la sentenza di condanna a morte per blasfemia


Ad un anno dalla sentenza di condanna a morte, Asia Bibi è “fragile ma forte nello spirito” e attende “speranzosa” l’inizio del processo di appello. È quanto riferiscono i parenti della 45.enne cristiana, madre di cinque figli, che rischia la pena capitale con l’accusa di blasfemia. L’iter giudiziario procede con estrema lentezza. L’Alta corte di Lahore non ha ancora stabilito la data del dibattimento in aula. Mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad-Rawalpindi, sottolinea che “l’Alta corte non riesce a trovare il tempo per mettere in calendario l’appello di una donna innocente”. Il presule – rende noto l'agenzia AsiaNews - chiede l’intervento delle massime autorità pakistane. Prosegue, intanto, la mobilitazione internazionale ma le campagne di solidarietà, i moniti di diversi governi occidentali e gli appelli per la liberazione sono finora caduti nel vuoto. Alla vicenda di Asia Bibi sono in parte legate drammatiche pagine della storia recente del Pakistan. Il 4 gennaio 2011 il governatore del Punjab, Salman Taseer, è stato assassinato da una delle sue guardie del corpo. Il governatore aveva più volte chiesto la grazia per Asia Bibi e invocato modifiche alla controversa legge sulla blasfemia. Lo scorso 2 marzo, fondamentalisti islamici hanno assassinato Shahbaz Bhatti, ministro cattolico per le minoranze religiose, che aveva perorato la causa di Asia Bibi. Attualmente, la donna è rinchiusa nella sezione femminile della prigione di Sheikhupura, nel Punjab. Su di lei pende anche una taglia di migliaia di dollari emessa da un leader fondamentalista islamico. In questo drammatico periodo Asia Bibi – sottolineano i suoi familiari - è sostenuta da una fede incrollabile. E’ anche confortata dagli appelli di Benedetto XVI che, in più occasioni, ne ha richiesto la liberazione. (A cura di Amedeo Lomonaco) RealAudioMP3







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