Nuova Zelanda: messaggio dei vescovi per le elezioni del 26 novembre
“Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene
comune rispondente anche ai suoi reali bisogni”: si apre con questa citazione tratta
dall’Enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI il Messaggio diffuso dai vescovi
della Nuova Zelanda in vista delle prossime elezioni generali, previste il 26 novembre,
in cui i cittadini neo-zelandesi saranno chiamati anche a scegliere un nuovo sistema
elettorale. Un richiamo che vuole ricordare ai fedeli cattolici che “le elezioni sono
un momento in cui ogni cittadino adulto è chiamato a valutare le diverse decisioni
politiche e a scegliere quelle più efficaci e incisive. La politica – si legge nel
documento intitolato “La salvaguardia del bene comune” - non può essere considerata
un affare privato”. Le elezioni quindi "sono un momento non per valutare le scelte
che sono ‘migliori per me’, ma quelle che sono ‘migliori per noi’”. “La nostra fede
cattolica – sottolineano i vescovi neo-zelandesi - ci impone un approccio molto diverso
al dibattito politico” da quello che vede i cittadini come meri “consumatori passivi
di diverse opzioni pre-confezionate. Possiamo essere parte attiva e dinamica nelle
scelte politiche che riguardano il riconoscimento del valore della vita e della dignità
umana; la protezione dei poveri e dei più vulnerabili nella nostra società e nella
famiglia umana; la promozione della nostre relazioni sociali; la conservazione dei
beni della terra donati a tutti gli esseri umani e la creazione di comunità pacifiche
e riconciliate”. In conclusione, i vescovi neo-zelandesi ricordano ai fedeli che l’eterogenea
composizione della società neo-zelandese non deve far perdere di vista l’interdipendenza
che lega tutti gli esseri umani: “Nessuno — affermano — può vivere da solo: siamo
tutti creature sociali per le quali l’interdipendenza è importante. Tuttavia – osservano
i presuli - nella società neo-zelandese sembrano prevalere le spinte individualiste
e egoiste sul senso di appartenenza a una comunità solidale”. A queste spinte occorre
dunque contrapporre lo spirito di riconciliazione, solidarietà e collaborazione. “Obiettivo
della politica – conclude il documento - deve essere il bene di tutti nelle nostre
comunità, società e nella famiglia umana”. (A cura di Lisa Zengarini)