I Paesi poveri chiamati a migliorare i propri programmi di alimentazione scolastica
In molti Paesi economicamente più svantaggiati, se si vuole aumentare la frequenza
nelle scuole e i tassi d'iscrizione è fondamentale fornire i pasti scolastici. Inoltre
questo tipo di iniziativa costituisce anche un incentivo per i genitori a mandare
i propri figli a scuola, soprattutto le bambine. A far fronte a questo fenomeno il
Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) e il Governo del Brasile hanno
annunciato la creazione di un “Centro di eccellenza contro la fame”, che ha l’obiettivo
di aiutare i Paesi a migliorare, espandere, ed eventualmente gestire autonomamente
i propri programmi di alimentazione scolastica per fare si che l’alimentazione, l’istruzione
e la sicurezza alimentare degli studenti migliorino. Il Brasile ha affrontato con
grande fermezza la lotta contro fame e malnutrizione ed è tra i Paesi che stanno facendo
fronte a questo problema più rapidamente rispetto a ogni altra nazione al mondo. Il
Centro di eccellenza, con sede nella capitale Brasilia, assisterà diversi governi
in Africa, Asia e America Latina, ricorrendo all’esperienza del Wfp e del Brasile
nella lotta contro la fame, e promuovendo modelli di alimentazione scolastica e altre
reti di protezione sociale per contrastare la fame. I governi saranno anche in grado
di sviluppare e migliorare i propri programmi a livello nazionale, grazie alla possibilità
di accedere ad una piattaforma globale per scambiare le informazioni sugli alimenti
scolastici e sulle migliori tecniche utilizzate per i programmi di alimentazione scolastica.
Il Brasile è noto per il successo riscosso grazie a “Fome Zero” (fame zero), la strategia
volta a ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare, e grazie ai propri programmi
di alimentazione scolastica, che hanno assistito circa 45 milioni di bambini all’anno.
Ogni giorno il Wfp fornisce cibo a circa 22 milioni di studenti in 60 Paesi nel mondo.
(R.P.)