Francia: i vescovi deplorano le offese al sentimento religioso dei credenti
Preoccupazione per le sempre più ricorrenti offese arrecate al sentimento religioso
dei credenti in nome della libertà di espressione, ma anche condanna di ogni reazione
violenta di chi sente la propria fede oltraggiata. È la posizione ribadita dai vescovi
francesi a margine della loro plenaria in corso in questi giorni a Lourdes in merito
alle aspre polemiche in Francia sull’opera teatrale di Romeo Castellucci, "Sul concetto
di volto nel figlio di Dio”. La pièce – come è noto - è diventata oggetto di vivaci
proteste anche violente di alcuni gruppi militanti cattolici, perché considerata
blasfema e cristianofoba. A suscitare indignazione è la scena finale dello spettacolo
in cui una riproduzione gigante del volto del Cristo, il ‘Salvator Mundi’ di Antonello
da Messina, viene cosparsa di escrementi. I vescovi francesi, pur deplorando l’offesa
ai sentimenti religiosi dei cristiani, hanno preso una netta e ferma distanza da ogni
reazione aggressiva. “La Chiesa cattolica in Francia - ha dichiarato il portavoce
della Conferenza episcopale mons. Bernard Podvin – non è né integralista, né oscurantista.
I cattolici aspirano, come cittadini, ad essere rispettati nella loro fede”. Una linea
ribadita in questi giorni da diversi vescovi citati dall’agenzia Apic che hanno peraltro
ammesso la loro difficoltà a decidere la strategia migliore di fronte alle azioni
denigratorie mosse contro la Chiesa. Il silenzio, infatti, rischia di esasperare i
sentimenti di molti fedeli e quindi di legittimare ai loro occhi le azioni dei gruppi
cattolici estremisti. Per altro verso, il presidente della Conferenza episcopale cardinale
André Vingt-Trois ha messo in guardia da una strategia difensiva dettata da una sorta
di sindrome da minoranza. Un’evoluzione in questo senso - ha ammonito - è contraria
alla tradizione di un cristianesimo che rivendica un ruolo più ampio nel dibattito
sociale e politico. In altri termini, come ha affermato il cardinale Jean-Pierre Ricard,
i vescovi francesi hanno davanti due possibilità: “costruirsi un carapace attorno
che tuttavia può essere distrutto appena viene perforato. Oppure irrobustire la colonna
vertebrale per affrontare in modo più deciso queste critiche, restando aperti al dialogo
con la società”. (L.Z.)