2011-11-08 08:12:51

Brasile: Forum cattolico sui cambiamenti climatici e la giustizia sociale


La crisi finanziaria ed economica che il mondo sta attualmente vivendo può costituire per l’umanità un’opportunità per ripensare i modelli di sviluppo, al fine di coniugare il rispetto dell’ambiente con la giustizia sociale: è in estrema sintesi quanto emerso da un recente incontro, svoltosi in Brasile, che ha visto riuniti rappresentanti religiosi e laici di organizzazioni cattoliche aderenti al Forum sui cambiamenti climatici e la giustizia sociale, che beneficia anche del sostegno della Conferenza episcopale. “Per la vita della terra e nella terra” è lo slogan che ha fatto da sfondo all’iniziativa, con la quale si è voluta ribadire la posizione a favore della tutela del creato e della difesa della dignità di tutte le persone come un valore fondamentale da osservare in tutte le misure legislative delle istituzioni civili. La Conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile (Rio+20), che si terrà nel giugno 2012 a Rio de Janeiro costituisce, secondo i partecipanti, un’occasione fondamentale per individuare e mettere in pratica nuove politiche necessarie a garantire un futuro sostenibile al pianeta. “Sono iniziati i preparativi per la Conferenza Rio+20 - si sottolinea nel Messaggio diffuso al termine dell’incontro - ma, piuttosto che valutare seriamente quello che è stato fatto o non è stato fatto finora nel rapporto tra sviluppo e ambiente, bisogna cogliere l’occasione della crisi come un’opportunità di trasformazione dei modelli economici”. Per questo, si aggiunge, il Forum “è associato a tutte le forze sociali e politiche che sono disposte all’attuazione di importanti cambiamenti degli stili di vita dominanti nella nostra società”. Il documento, fra l’altro, critica alcuni interventi in Brasile che favorirebbero uno sfruttamento indiscriminato del territorio. Tra questi, il progetto di riforma del Codice forestale, che risale al 1965. Questo progetto, - riferisce L'Osservatore Romano - secondo le critiche emerse, “continuerebbe a dimostrare che gli interessi delle minoranze che hanno il potere sono considerati superiori al diritto di tutti di vivere in un ambiente sano”. Lo scorso settembre la Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) aveva posto in risalto che il nuovo Codice forestale “deve essere pensato per la nostra generazione, ma anche e soprattutto per le generazioni future e deve essere improntato agli ineludibili criteri della giustizia e dell’etica, fondamenti della convivenza e del bene comune”. (L.Z.)







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