2011-11-07 14:19:54

Pakistan: ad un anno dalla condanna di Asia Bibi, altre due donne in prima linea per i diritti delle minoranze


Ad un anno dalla condanna a morte di Asia Bibi – la donna cristiana condannata in Pakistan per blasfemia l’8 novembre 2010 – altre due donne nel Paese asiatico hanno assunto oggi la guida nella difesa dei diritti delle minoranze religiose e la promozione dell’armonia interreligiosa. Si tratta - riferisce l'agenzia Fides - di Christine Amjad-Ali cristiana e di Shehrbano Taseer musulmana, unite alla medesima missione. Teologa, Christine Amjad-Ali è la neo nominata direttrice del “Christian Study Centre”, noto Centro studi ecumenico di Rawalpindi. Accanto a lei, opera un’altra cristiana, Romana Bashir, che impegnata in diverse attività e programmi sta incontrando leader musulmani, tribali e della società civile per sviluppare una cultura del dialogo volta al bene comune. Shehrbano Taseer è figlia del governatore del Punjab, Salman Taseer, ucciso per aver difeso la cristiana Asia Bibi e per aver criticato la legge sulla blasfemia. La donna, che ha assunto l’eredità paterna, sta conducendo una campagna di promozione per la tolleranza in Pakistan. Nonostante le minacce di morte, la Taseer parla pubblicamente contro le leggi discriminatorie che colpiscono le minoranze religiose ed ha apertamente criticato quanti glorificano l'assassino di suo padre. Taseer è una giornalista dell'edizione pakistana del “Newsweek” e, nonostante i rischi per la sua incolumità e per la sicurezza della sua famiglia, si batte per promuovere libertà, dignità, giustizia e equità. La tradizione di grande impegno femminile per i diritti umani in Pakistan è testimoniata anche da Sherry Rehman, parlamentare musulmana del Pakistan People’s Party, e presidente del “Jinnah Institute” di Karachi, organismo che promuove la legalità e lo Stato di diritto. Il Centro ha pubblicato nei mesi scorsi un dettagliato rapporto intitolato “A Question of Faith”, in cui si parla di “cristiani perseguitati e minoranze sotto assedio” ed una nota in cui afferma che Asia Bibi è stata condannata a morte da un tribunale “condizionato dagli estremisti islamici” e “senza avvocato difensore”. (R.G.)







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