2011-11-07 14:02:42

Massacri in Nigeria. L'arcivescovo di Jos: giovani strumentalizzati per creare divisione


In Nigeria sono almeno 150 le vittime degli attacchi lanciati in questi giorni nella parte nord-orientale del Paese, anche contro diverse chiese cristiane. Ieri, all’Angelus, Benedetto XVI ha espresso dolore per questi tragici episodi ed ha lanciato un accorato appello esortando tutti a “porre fine ad ogni violenza”. Un appello che l’arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama, auspica possa spronare il governo ad agire in fretta. Gli attacchi sono stati rivendicati da un gruppo fondamentalista islamico, denominato “Boko Haram”, la cui traduzione letterale è “l’educazione occidentale è peccato”. Su questa formazione integralista che, secondo diversi osservatori ha contatti anche con Al Qaeda nel Maghreb, si sofferma, al microfono di Emer McCarthy, l’arcivescovo di Jos:RealAudioMP3

R. – They are a fanatical group...
E’ un gruppo di fanatici, io lo definisco un movimento antisociale. Gli stessi musulmani sono d’accordo sul fatto che questo gruppo abbia tendenze criminali. Le loro richieste sono assurde; attaccano indiscriminatamente, uccidendo cristiani e musulmani, cercando di distruggere qualsiasi tipo di ordine costituito. Il governo nigeriano dovrà affrontare questa situazione con determinazione, per sradicare questo gruppo di fanatici. Occorre andare alla radice del problema perché questi attacchi non sono una novità e potrebbero ripetersi. E non credo che in questo caso serva il dialogo, perché loro attaccano e uccidono: qui ci vuole semplicemente la legge che deve fare il suo corso.

D. – E’ vero che in queste ondate di violenza i giovani sono stati ‘usati’ da quanti hanno fatto leva sulla loro disperazione di fronte alla crescente povertà e alla disoccupazione, per fomentare le rivalità etniche?

R. – I am witness of this…
Io sono testimone di questo: infatti, un gruppo di ragazzi cristiani e musulmani sono venuti la settimana scorsa nel mio ufficio per dirmi che sono stati strumentalizzati per seminare violenza e che vogliono smetterla. Mi hanno detto che sono stati usati dagli anziani, da politici e da capi religiosi fanatici; ma loro vogliono uscire da questa spirale. Ieri ho partecipato ad un incontro tra rappresentanti musulmani e cristiani insieme al generale dell’esercito e c’è stato un accordo unanime per riportare la pace. Quindi, voglio credere che, dopo questa ondata di violenza con distruzione di vite umane e proprietà, si voglia tornare indietro e ricominciare da capo. E’ necessario risolvere i problemi alla base di queste violenze: problemi che sono politici, etnici e anche religiosi. Credo che questo sforzo sia genuino. Quindi con l’appello e le preghiere del Santo Padre, e con il lavoro che si fa qui, penso che avremo quella pace di cui abbiamo bisogno. (ap/gf)







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