L’arcivescovo di San Salvador chiede al governo adeguate iniziative contro la violenza
La Chiesa cattolica ha invitato il governo salvadoregno a migliorare il piano di sicurezza
perché finora non è riuscito a raggiungere l'obiettivo di ridurre la violenza, anzi,
questa è diventata “una situazione critica”. Lo ha detto ieri l’arcivescovo di San
Salvador, mons. José Luis Escobar Alas, durante la tradizionale conferenza stampa
dopo la Messa della domenica il cui testo è pervenuto all’agenzia Fides. "Ci sono
alcune cose buone nel piano del governo che devono essere mantenute, ma dobbiamo ammettere
che altre cose si devono cambiare, dal momento che non si è raggiunto l'obiettivo"
ha sottolineato l’arcivescovo. “Dobbiamo fermarci ad analizzare il problema, per trovare
la migliore soluzione” in quanto nel Paese vengono uccise 11 persone al giorno. L’arcivescovo
ha inoltre affermato che il governo deve investire di più nella prevenzione e per
contrastare la criminalità: "più si cammina nella direzione della prevenzione, migliore
sarà il risultato", ha detto mons. Alas, ricordando che è "poco" ciò che fanno le
autorità del governo per questo grave problema. L'arcivescovo ha anche espresso la
speranza che presto il Paese possa uscire da questa situazione di violenza "con l'aiuto
di Dio e gli sforzi di tutti", in modo di poter cambiare la qualifica di essere il
paese più violento al mondo. (R.P.)