2011-11-07 16:24:28

La crisi dell'UE vista dall'Africa


RealAudioMP3 A metà anni '80 molti stati africani subirono politiche di "aggiustamento strutturale", suggerite o imposte da FMI e Banca Mondiale, che tagliarono la spesa sociale avendo un effetto devastante sulle loro economie. Oggi l’Europa sembra, in parte, voler rivolgere le stesse politiche verso le proprie nazioni. E' questa la tesi discussa in un programma della Radio Vaticana dall'economista Riccardo Moro e dal giornalista africano Filomeno Lopes. 'Oggi in Europa c'è chi, come il presidente della BCE Draghi, chiede anche politiche espansive per uscire dal guado' ha spiegato Moro. 'E' vero però che in passato l'Occidente è intervenuto con arroganza sulle crisi dei Paesi in via di sviluppo e solo adesso, grazie anche al lavoro della società civile, sembra aver imparato un po' la lezione'. 'Prima di "indignarci" per le politiche dei governi europei in tempo di crisi - ha aggiunto Filomeno Lopes - dovremmo forse riflettere su "dove eravamo noi" quando politiche anche peggiori venivano imposte ai Paesi in via di sviluppo. E chiederci se oggi non stiamo in parte pagando le conseguenze di quell’indifferenza. Guardare alla crisi europea anche dal punto di vista africano può essere perciò utile per trarre insegnamento dalle sofferenze subite da quelle popolazioni'. 'Nonostante ci sia nei Paesi occidentali una certa sensibilità verso le sofferenze subite dalle società africane - e la campagna per la cancellazione del debito lo dimostra - quella sensibilità fatica ancora a tradursi in politica' ha concluso Moro. 'Molti africani che soffrono per mancanza di cibo resterebbero forse perplessi di fronte alla drammatizzazione con cui viene raccontata la crisi economica dell'UE. Se è vero che la crisi dell'economia occidentale riguarda cifre molto più alte di quella che ha coinvolto in passato l'economia africana è anche vero che nel continente nero vivono molte più persone. Eppure quella crisi ci lasciava indifferenti...'. (a cura di Fabio Colagrande)







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