2011-11-07 14:35:49

La Commissione Europea attende dall’Italia precisazioni sul piano di risanamento


Un “questionario” è già stato inviato a Roma dalla Commissione europea per “chiedere chiarimenti sulle misure” indicate nella Lettera di intenti presentata da Berlusconi al vertice del 26 ottobre. Lo ha detto il portavoce del vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, specificando che Bruxelles vuole avere indicazioni anche sul maxiemendemento e che il questionario chiede “tempi, azioni concrete e ricadute sul bilancio”. Il portavoce ha aggiunto che “ci si aspetta che oggi all’Eurogruppo il ministro Tremonti spieghi i dettagli della Lettera di impegni inviata alla Ue dall'Italia”.

La Francia annuncia equilibrio di bilancio nel 2016
La Francia accelera gli sforzi di rigore, annunciando l'intenzione di risparmiare 100 miliardi di euro per raggiungere l'equilibrio di bilancio nel 2016. “Molti anni di sforzi sono davanti a noi”, ha detto il premier francese Francois Fillon, sottolineando che - vista l'attuale crisi del debito - la parola “fallimento” non è “più una parola astratta”. In particolare, ha annunciato: innalzamento dell'Iva e delle tasse aziendali e anticipazione di un anno, e dunque al 2017, della riforma delle pensioni.

Tre palestinesi feriti al confine della Striscia di Gaza
Tre palestinesi sono rimasti feriti ad est di Gaza dal fuoco di militari israeliani. Lo riferiscono fonti locali. La radio militare israeliana conferma che un blindato ha aperto il fuoco in direzione di una cellula di miliziani palestinesi sorpresi mentre si accingevano a deporre un ordigno nei pressi dei reticolati di confine della Striscia di Gaza. I militari hanno riferito di aver colpito i membri della cellula. A quanto pare si tratta del medesimo incidente, riferito dai due versanti della linea di demarcazione.

La Francia frena sull’ipotesi di un attacco militare contro i siti nucleari in Iran
Un intervento militare contro l'Iran sarebbe un ''errore molto grave con conseguenze imprevedibili'': è la posizione espressa dal ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, di fronte alle ipotesi di un attacco militare sui siti nucleari in Iran. Anche la Francia frena. Il ministro degli Esteri, Alain Juppé‚ avverte: l'uso della forza creerebbe una situazione "totalmente destabilizzante". Domani l'Aiea pubblicherà un rapporto che, secondo fonti diplomatiche occidentali, supporta i sospetti relativi al carattere militare del programma nucleare iraniano, un'accusa che Ahmadinejad ha formalmente respinto ancora una volta oggi in un’intervista. Il presidente iraniano Ahmadinejad ha dichiarato che gli Stati Uniti e Israele cercheranno di indebolire l'Iran per contrastare la sua crescente influenza, e ha messo in guardia contro tutti gli attacchi al suo Paese.

Kamikaze uccide leader politico del Pakistan nord-occidentale
Un kamikaze si è fatto esplodere oggi nel Pakistan nord-occidentale, causando la morte di un leader politico locale ed il ferimento di altre otto persone. Hanif Jadoon, ex membro del governo della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa per il Partito nazionale Awami, stava rientrando in auto a casa dopo la preghiera per la festività di Eid (Sacrificio) quando l'attentatore ha fatto esplodere la sua auto uccidendolo nell'area di Malikabad della città di Swabi. Nell'attentato sono rimaste ferite otto persone, fra cui il figlio della vittima.

Attentato in Afghanistan: morti capo della polizia e due agenti a Helmand
Un capo della polizia distrettuale e due agenti sono morti in un attentato esplosivo avvenuto nella provincia meridionale afghana di Helmand. L'auto su cui viaggiava il comandante della polizia del distretto di Garmesr, Mohammad Saifullah, con due uomini della sua scorta è saltata in aria quando ha urtato un rudimentale ordigno esplosivo. La provincia di Helmand è considerata, insieme alla vicina Kandahar, una roccaforte dei talebani che rispondono al Mullah Omar.

In Israele le autorità escludono attacco esterno ai siti oscurati ieri
Gli specialisti del governo israeliano sono riusciti nella nottata a riattivare tutti i siti governativi rimasti oscurati nella giornata di ieri, fra cui quelli del Mossad (spionaggio), dello Shin Bet (sicurezza interna) e dell'Idf (forze armate). Sulla origine del guasto che ha messo fuori servizio in tutto una ventina di siti governativi non si hanno finora spiegazioni concrete. Fonti ufficiali parlano di un guasto al sistema, ma senza entrare nei dettagli. Negano comunque che ci sia stato alcun attacco esterno. La stampa locale non esclude tuttavia, almeno per il momento, che l'oscuramento dei siti sia collegato al messaggio lanciato venerdì da un gruppo internazionale di hacker, Anonymous, che minacciava ritorsioni in seguito all'abbordaggio da parte della Marina militare israeliana di due battelli umanitari diretti verso Gaza. Gli esperti locali escludono comunque che in questa occasione ci siano stati danni per la sicurezza nazionale del Paese. I siti oscurati sono solo 'vetrine' delle istituzioni di sicurezza israeliane, le quali proteggono i propri segreti in reti separate.

Esercito siriano nel quartiere residenziale della città di Homs
Le forze siriane fedeli al presidente Bashar al-Assad sono penetrate in un quartiere residenziale di Homs, dopo sei giorni di bombardamenti che hanno ucciso decine di persone e ne hanno ferite centinaia. Lo indicano residenti ed attivisti contrari al regime. I disertori dell'esercito che si erano rifugiati a Bab Amro ed avevano contribuito a difendere il quartiere residenziale, si sono ritirati e le forze fedeli ad Assad sono penetrate nel quartiere nella notte tra domenica e lunedì. Intanto l’opposizione siriana ha chiesto “una protezione internazionale” dei civili nella città di Homs, assediata dalle forze del regime di Bashar al-Assad e teatro di violenti scontri mortali tra soldati e disertori sospetti. Dichiarando Homs una “città sinistrata”, il Consiglio nazionale siriano (CNS) ha chiesto alle Nazioni Unite, all'Organizzazione della Conferenza islamica e alle organizzazioni arabe e internazionali di "agire per fermare la strage che il regime commette a Homs e di garantire una protezione internazionale ai civili”, si legge in un comunicato. Il CNS, che rappresenta la quasi totalità degli oppositori al regime di Bashar al-Assad, chiede inoltre “l'invio immeditato di osservatori arabi e internazionali a Homs per sorvegliare la situazione sul terreno e impedire al regime di continuare a commettere i suoi barbari massacri”.

Al Shabaab minaccia il Kenya
Il portavoce del gruppo miliziano somalo di Al Shabaab, Sheikh Ali Mohamoud Rabbia Ali, meglio conosciuto come Ali Dhere, ha nuovamente annunciato che ci saranno azioni terroristiche in Kenya nei prossimi giorni. Ali Dhere ha lanciato messaggi minacciosi ieri davanti a centinaia di persone riunite per la tradizionale preghiera di “Eid Al Adha” nel quartiere di Daynile a Mogadiscio. Le minacce di Al Shabaab arrivano qualche ora dopo l'attacco terroristico compiuto nella Chiesa pentecostale di Garissa, nel nord del Kenya, a poche centinaia di metri dal quartier generale dell'esercito kenyano. L'esplosione di una bomba ha provocato la morte di due persone, tra cui un bambino di sette anni, e il ferimento di altri cinque fedeli. Il ministro degli Esteri kenyano Mosè Wetang'ula ha detto al Daily Nation che l'attacco dovrebbe convincere chi fino ad ora aveva messo in dubbio l'operazione militare in Somalia e sancisce la necessità da parte del Kenya di continuare a combattere gli estremisti Islamici di Al Shabaab.

Migliaia da Canada e Usa davanti alla Casa Bianca contro il progetto di un oleodotto
Migliaia di ambientalisti si sono riuniti a Washington davanti alla Casa Bianca per protestare contro il progetto di realizzazione di un oleodotto che dal Canada attraverso tutti gli Stati Uniti dovrebbe raggiungere il Texas. I manifestanti, americani e canadesi, hanno formato una catena umana e hanno scandito ripetutamente slogan contro il progetto” dell'oleodotto, del valore di sette miliardi di dollari, chiamato Keystone XL. Dovrebbe trasportare petrolio da Alberta fino alle raffinerie di Houston e Port Arthur. I sostenitori del progetto affermano che il nuovo oleodotto ridurrà per gli Stati Uniti la dipendenza dal petrolio mediorientale, mentre gli ambientalisti affermano che, attraversando cinque Stati Usa, l'impianto pone gravi rischi per l'ambiente. Una decisione è attesa per la fine dell'anno, anche se il Dipartimento di Stato ha lasciato intendere nei giorni scorsi che il verdetto finale, a causa di ulteriori studi di fattibilità, potrebbe slittare per un tempo indefinito.

Inondazioni in Vietnam: tra le vittime soprattutto i bambini
La stragrande maggioranza delle vittime delle inondazioni che hanno colpito il Vietnam sono bambini morti annegati. Lo ha detto oggi l'Unicef, mentre il bilancio dei morti nel Paese è salito a 78. L'organizzazione delle Nazioni Unite ha denunciato 65 vittime sotto i 16 anni di età per le inondazioni che hanno colpito il sud e il centro del Paese. Le piogge nel delta del Mekong hanno inondato più di 126mila abitazioni e “sono responsabili di un allarmante numero di vittime tra i bambini, molti dei quali per annegamento”, si legge in un comunicato dell'Unicef. L'agenzia dell'Onu e Save the Children hanno distribuito un totale di 9mila cartelle galleggianti e 3.200 giubbotti di salvataggio per prevenire gli annegamenti. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 311







All the contents on this site are copyrighted ©.