La Commissione Europea attende dall’Italia precisazioni sul piano di risanamento
Un “questionario” è già stato inviato a Roma dalla Commissione europea per “chiedere
chiarimenti sulle misure” indicate nella Lettera di intenti presentata da Berlusconi
al vertice del 26 ottobre. Lo ha detto il portavoce del vicepresidente della Commissione
europea, Olli Rehn, specificando che Bruxelles vuole avere indicazioni anche sul maxiemendemento
e che il questionario chiede “tempi, azioni concrete e ricadute sul bilancio”. Il
portavoce ha aggiunto che “ci si aspetta che oggi all’Eurogruppo il ministro Tremonti
spieghi i dettagli della Lettera di impegni inviata alla Ue dall'Italia”.
La
Francia annuncia equilibrio di bilancio nel 2016 La Francia accelera gli sforzi
di rigore, annunciando l'intenzione di risparmiare 100 miliardi di euro per raggiungere
l'equilibrio di bilancio nel 2016. “Molti anni di sforzi sono davanti a noi”, ha detto
il premier francese Francois Fillon, sottolineando che - vista l'attuale crisi del
debito - la parola “fallimento” non è “più una parola astratta”. In particolare, ha
annunciato: innalzamento dell'Iva e delle tasse aziendali e anticipazione di un anno,
e dunque al 2017, della riforma delle pensioni.
Tre palestinesi feriti al
confine della Striscia di Gaza Tre palestinesi sono rimasti feriti ad est di
Gaza dal fuoco di militari israeliani. Lo riferiscono fonti locali. La radio militare
israeliana conferma che un blindato ha aperto il fuoco in direzione di una cellula
di miliziani palestinesi sorpresi mentre si accingevano a deporre un ordigno nei pressi
dei reticolati di confine della Striscia di Gaza. I militari hanno riferito di aver
colpito i membri della cellula. A quanto pare si tratta del medesimo incidente, riferito
dai due versanti della linea di demarcazione.
La Francia frena sull’ipotesi
di un attacco militare contro i siti nucleari in Iran Un intervento militare
contro l'Iran sarebbe un ''errore molto grave con conseguenze imprevedibili'': è la
posizione espressa dal ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, di fronte alle
ipotesi di un attacco militare sui siti nucleari in Iran. Anche la Francia frena.
Il ministro degli Esteri, Alain Juppé‚ avverte: l'uso della forza creerebbe una situazione
"totalmente destabilizzante". Domani l'Aiea pubblicherà un rapporto che, secondo fonti
diplomatiche occidentali, supporta i sospetti relativi al carattere militare del programma
nucleare iraniano, un'accusa che Ahmadinejad ha formalmente respinto ancora una volta
oggi in un’intervista. Il presidente iraniano Ahmadinejad ha dichiarato che gli Stati
Uniti e Israele cercheranno di indebolire l'Iran per contrastare la sua crescente
influenza, e ha messo in guardia contro tutti gli attacchi al suo Paese.
Kamikaze
uccide leader politico del Pakistan nord-occidentale Un kamikaze si è fatto
esplodere oggi nel Pakistan nord-occidentale, causando la morte di un leader politico
locale ed il ferimento di altre otto persone. Hanif Jadoon, ex membro del governo
della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa per il Partito nazionale Awami, stava rientrando
in auto a casa dopo la preghiera per la festività di Eid (Sacrificio) quando l'attentatore
ha fatto esplodere la sua auto uccidendolo nell'area di Malikabad della città di Swabi.
Nell'attentato sono rimaste ferite otto persone, fra cui il figlio della vittima.
Attentato
in Afghanistan: morti capo della polizia e due agenti a Helmand Un capo della
polizia distrettuale e due agenti sono morti in un attentato esplosivo avvenuto nella
provincia meridionale afghana di Helmand. L'auto su cui viaggiava il comandante della
polizia del distretto di Garmesr, Mohammad Saifullah, con due uomini della sua scorta
è saltata in aria quando ha urtato un rudimentale ordigno esplosivo. La provincia
di Helmand è considerata, insieme alla vicina Kandahar, una roccaforte dei talebani
che rispondono al Mullah Omar.
In Israele le autorità escludono attacco
esterno ai siti oscurati ieri Gli specialisti del governo israeliano sono riusciti
nella nottata a riattivare tutti i siti governativi rimasti oscurati nella giornata
di ieri, fra cui quelli del Mossad (spionaggio), dello Shin Bet (sicurezza interna)
e dell'Idf (forze armate). Sulla origine del guasto che ha messo fuori servizio in
tutto una ventina di siti governativi non si hanno finora spiegazioni concrete. Fonti
ufficiali parlano di un guasto al sistema, ma senza entrare nei dettagli. Negano comunque
che ci sia stato alcun attacco esterno. La stampa locale non esclude tuttavia, almeno
per il momento, che l'oscuramento dei siti sia collegato al messaggio lanciato venerdì
da un gruppo internazionale di hacker, Anonymous, che minacciava ritorsioni in seguito
all'abbordaggio da parte della Marina militare israeliana di due battelli umanitari
diretti verso Gaza. Gli esperti locali escludono comunque che in questa occasione
ci siano stati danni per la sicurezza nazionale del Paese. I siti oscurati sono solo
'vetrine' delle istituzioni di sicurezza israeliane, le quali proteggono i propri
segreti in reti separate.
Esercito siriano nel quartiere residenziale della
città di Homs Le forze siriane fedeli al presidente Bashar al-Assad sono penetrate
in un quartiere residenziale di Homs, dopo sei giorni di bombardamenti che hanno ucciso
decine di persone e ne hanno ferite centinaia. Lo indicano residenti ed attivisti
contrari al regime. I disertori dell'esercito che si erano rifugiati a Bab Amro ed
avevano contribuito a difendere il quartiere residenziale, si sono ritirati e le forze
fedeli ad Assad sono penetrate nel quartiere nella notte tra domenica e lunedì. Intanto
l’opposizione siriana ha chiesto “una protezione internazionale” dei civili nella
città di Homs, assediata dalle forze del regime di Bashar al-Assad e teatro di violenti
scontri mortali tra soldati e disertori sospetti. Dichiarando Homs una “città sinistrata”,
il Consiglio nazionale siriano (CNS) ha chiesto alle Nazioni Unite, all'Organizzazione
della Conferenza islamica e alle organizzazioni arabe e internazionali di "agire per
fermare la strage che il regime commette a Homs e di garantire una protezione internazionale
ai civili”, si legge in un comunicato. Il CNS, che rappresenta la quasi totalità degli
oppositori al regime di Bashar al-Assad, chiede inoltre “l'invio immeditato di osservatori
arabi e internazionali a Homs per sorvegliare la situazione sul terreno e impedire
al regime di continuare a commettere i suoi barbari massacri”.
Al Shabaab
minaccia il Kenya Il portavoce del gruppo miliziano somalo di Al Shabaab, Sheikh
Ali Mohamoud Rabbia Ali, meglio conosciuto come Ali Dhere, ha nuovamente annunciato
che ci saranno azioni terroristiche in Kenya nei prossimi giorni. Ali Dhere ha lanciato
messaggi minacciosi ieri davanti a centinaia di persone riunite per la tradizionale
preghiera di “Eid Al Adha” nel quartiere di Daynile a Mogadiscio. Le minacce di Al
Shabaab arrivano qualche ora dopo l'attacco terroristico compiuto nella Chiesa pentecostale
di Garissa, nel nord del Kenya, a poche centinaia di metri dal quartier generale dell'esercito
kenyano. L'esplosione di una bomba ha provocato la morte di due persone, tra cui un
bambino di sette anni, e il ferimento di altri cinque fedeli. Il ministro degli Esteri
kenyano Mosè Wetang'ula ha detto al Daily Nation che l'attacco dovrebbe convincere
chi fino ad ora aveva messo in dubbio l'operazione militare in Somalia e sancisce
la necessità da parte del Kenya di continuare a combattere gli estremisti Islamici
di Al Shabaab.
Migliaia da Canada e Usa davanti alla Casa Bianca contro
il progetto di un oleodotto Migliaia di ambientalisti si sono riuniti a Washington
davanti alla Casa Bianca per protestare contro il progetto di realizzazione di un
oleodotto che dal Canada attraverso tutti gli Stati Uniti dovrebbe raggiungere il
Texas. I manifestanti, americani e canadesi, hanno formato una catena umana e hanno
scandito ripetutamente slogan contro il progetto” dell'oleodotto, del valore di sette
miliardi di dollari, chiamato Keystone XL. Dovrebbe trasportare petrolio da Alberta
fino alle raffinerie di Houston e Port Arthur. I sostenitori del progetto affermano
che il nuovo oleodotto ridurrà per gli Stati Uniti la dipendenza dal petrolio mediorientale,
mentre gli ambientalisti affermano che, attraversando cinque Stati Usa, l'impianto
pone gravi rischi per l'ambiente. Una decisione è attesa per la fine dell'anno, anche
se il Dipartimento di Stato ha lasciato intendere nei giorni scorsi che il verdetto
finale, a causa di ulteriori studi di fattibilità, potrebbe slittare per un tempo
indefinito.
Inondazioni in Vietnam: tra le vittime soprattutto i bambini La
stragrande maggioranza delle vittime delle inondazioni che hanno colpito il Vietnam
sono bambini morti annegati. Lo ha detto oggi l'Unicef, mentre il bilancio dei morti
nel Paese è salito a 78. L'organizzazione delle Nazioni Unite ha denunciato 65 vittime
sotto i 16 anni di età per le inondazioni che hanno colpito il sud e il centro del
Paese. Le piogge nel delta del Mekong hanno inondato più di 126mila abitazioni e “sono
responsabili di un allarmante numero di vittime tra i bambini, molti dei quali per
annegamento”, si legge in un comunicato dell'Unicef. L'agenzia dell'Onu e Save the
Children hanno distribuito un totale di 9mila cartelle galleggianti e 3.200 giubbotti
di salvataggio per prevenire gli annegamenti. (Panoramica internazionale a cura
di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 311