Il Papa al nuovo ambasciatore di Germania: la Chiesa non difende i propri interessi
ma la verità sull’uomo
La Chiesa non difende i propri interessi, ma la dignità dell’uomo: così, Benedetto
XVI nell’udienza al nuovo ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso
la Santa Sede, Reinhard Schweppe, ricevuto stamani in Vaticano per la presentazione
delle Lettere Credenziali. Il Papa ha rammentato il suo recente viaggio apostolico
nella sua terra natale per offrire poi una riflessione sul contributo che il Cristianesimo
può dare ad una società pluralista come quella tedesca. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Nella mia
visita in Germania, abbiamo tutti potuto vedere che la gente è “alla ricerca della
verità”. E’ quanto sottolineato da Benedetto XVI nel suo discorso al nuovo ambasciatore
tedesco presso la Santa Sede. Il Papa ribadisce, dunque, che i cristiani sono chiamati
a dare testimonianza alla verità nella vita personale, familiare e comunitaria. Rivolge
così il pensiero al servizio che la Chiesa cattolica può rendere in una società pluralista
come quella tedesca. Forte della verità sull’uomo, “attraverso la fede”, afferma il
Papa, la Chiesa è chiamata ad impegnarsi per “quei valori che sono validi per l’uomo
in quanto tale, a prescindere dalle singole culture”. Il Papa elogia l’accoglimento
di questi valori sulla verità dell’uomo nella Costituzione tedesca del 1949, dopo
gli orrori della dittatura nazista. Ma rileva che oggi alcuni “valori fondamentali
dell’esistenza umana sono nuovamente messi in discussione”. Per questo, avverte, la
Chiesa ha il dovere di “difendere la dignità dell’uomo” quando “è messa a rischio”.
“Solo una società che rispetti e difenda incondizionatamente la dignità
di ogni persona, dal concepimento fino alla morte naturale – è il monito del Pontefice
– può dirsi una società umana”. Se però, prosegue, decidesse di “selezionare i suoi
membri maggiormente bisognosi di tutela” essa “si comporterebbe in modo profondamente
inumano e anche non credibile di fronte all’uguaglianza della dignità di tutte le
persone in ogni stadio della vita, evidente per ogni persona di buona volontà”. Ancor
meno, osserva, “ci compete il diritto di manipolare l’uomo" e, per così dire, di voler
'fabbricare' l’uomo. Se la Santa Sede si esprime riguardo alle legislazioni sulle
questioni fondamentali dell’uomo, ribadisce il Papa, non lo fa per imporre la sua
fede ad altri, ma per difendere valori evidenti per tutti, “anche se interessi di
diverso genere sembrano oscurare in molti modi questa evidenza”.
Il
Papa si sofferma poi sulle “tendenze materialistiche ed edonistiche” che si fanno
spazio nei Paesi occidentali e che spesso portano alla discriminazione e allo sfruttamento
delle donne. Ogni persona, uomo o donna, avverte, ha “la stessa dignità” e non tenerne
conto “rappresenta una grave mancanza nei riguardi dell’umanità”. Il Papa critica
in particolare la diffusione di materiale a contenuto pornografico, anche via Internet.
La Santa Sede, assicura, “si impegnerà” affinché la Chiesa cattolica in Germana contrasti
questo “genere di abusi” in maniera “più chiara e decisa”. Infine, il Papa esprime
gratitudine alle istituzioni tedesche per i buoni rapporti con la Santa Sede e la
possibilità per la Chiesa cattolica di annunciare liberamente il Vangelo e aiutare
le persone bisognose attraverso le sue istituzioni caritative.