Violenze in Nigeria: oltre 60 morti, distrutta anche una chiesa cattolica
Anche una chiesa cattolica è stata distrutta in una serie di attentati verificatisi
a Damataru, nel nord-est della Nigeria. Lo conferma all’agenzia Fides mons. Oliver
Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, capitale del vicino Stato di Borno. “Damataru,
pur essendo la capitale dello Stato di Yobe, fa parte della mia diocesi. Negli assalti
di ieri anche una parrocchia cattolica è stata incendiata e distrutta” afferma mons.
Doeme. Ieri, a Damataru, una serie di attentati coordinati con cariche esplosive ha
preso di mira il quartier generale della polizia, diversi commissariati e sei chiese
nel quartiere cristiano di Gerusalemme. Le vittime, secondo un bilancio ancora provvisorio,
sono più di 60, oltre a numerosi feriti. In precedenza diversi attentati avevano sconvolto
Maiduguri e altre aree limitrofe. A Maiduguri in particolare vi sono stati ben tre
attentati suicidi contro caserme dell’esercito (a sua volta accusato di gravi crimini
contro la popolazione civile). Gli attentati sono attribuiti ai militanti della setta
islamica Boko Haram, che secondo diverse fonti avrebbero stretto un’alleanza con Al
Qaida nel Maghreb Islamico. Circa le radici di queste violenze che da mesi sconvolgono
il nord-est della Nigeria, e che minacciano il resto del Paese (Boko Haram ha condotto
due attentati terroristici ad Abuja, la capitale federale, contro il comando della
polizia e la sede Onu in Nigeria), il vescovo di Maiduguri afferma: “Le cause di queste
violenze sono molteplici. Vi sono fattori sociali, economici, politici e religiosi.
In particolare vi sono nella nostra società alcune persone potenti che stanno però
perdendo la loro importanza e che usano la religione per incitare gli animi della
gioventù poco istruita per seminare la violenza. Esiste un forte livello di indottrinamento
basato sulla credenza che se uno muore combattendo per la causa andrà in paradiso”
denuncia mons. Doeme. “Quindi, affermano questi cattivi maestri, ‘uccidi senza problemi
perché andrai in paradiso’. In realtà questi giovani sono strumentalizzati da politici
avidi che stanno perdendo rilevanza, e che vogliono rimanere ancora al potere per
continuare ad accrescere le proprie finanze”. Mons. Doeme non esclude che vi siano
anche influenze straniere che alimentano le violenze, ma ribadisce che “la corruzione
è alla radice di tutti i mali sociali, politici ed economici del Paese”. (R.P.)