Congo: la Caritas mobilitata per garantire il pacifico svolgimento delle prossime
elezioni
In vista dei prossimi appuntamenti elettorali nella Repubblica Democratica del Congo,
tra i quali le elezioni presidenziali previste il 28 novembre, la Caritas locale,
in collaborazione con quelle di diversi Paesi europei, ha organizzato uno speciale
seminario di formazione per la gestione di possibili incidenti post-voto. Il seminario
si è svolto in due tempi: una prima sessione, dal 1° al 2 novembre, riservata ai formatori
e una seconda, dal 3 al 5 novembre, destinata agli agenti umanitari cattolici operanti
nel Paese. Al corso hanno partecipato una decina di responsabili delle Caritas diocesane
e rappresentanti delle sei provincie ecclesiastiche della Repubblica Democratica del
Congo. A motivare l’iniziativa – spiegano i responsabili della Caritas Congo citati
dall’agenzia Apic - il triste precedente delle elezioni del 2006 - le prime consultazioni
democratiche del Paese dopo decenni di guerra - che avevano scatenato violente contestazioni
con morti e feriti tra la popolazione civile. Il timore dell’organizzazione caritativa
cattolica è inoltre che il voto possa diventare un pretesto per le milizie armate
ancora presenti nella Repubblica Democratica del Congo per riprendere le loro attività,
riaccendendo i conflitti etnici che hanno insanguinato il Paese per tanto tempo. Il
corso di formazione fa seguito all’accordo di collaborazione sottoscritto il 31 ottobre
a Kinshasa tra diverse agenzie umanitarie cattoliche operanti sul territorio per la
realizzazione di due progetti promossi per garantire il buon esito della consultazione.
Si tratta del programma di educazione civica ed elettorale affidato alla Commissione
Giustizia e Pace della Conferenza episcopale congolese (Cenco) e del piano per fare
fronte a un’eventuale crisi umanitaria prima, durante e dopo il voto. Come nel 2006,
anche in questa occasione la Chiesa congolese segue con particolare attenzione e una
certa apprensione la prossima tornata elettorale. I vescovi hanno lanciato ripetuti
appelli in questi mesi per un regolare e pacifico svolgimento del voto. A questo scopo,
tra l’altro, la Cenco si appresta a schierare 30mila osservatori elettorali. (A
cura di Lisa Zengarini)