Romania: incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche di rito orientale
“La crisi che il mondo vive è essenzialmente di carattere antropologico. Le conseguenze
del secolarismo hanno provocato un’ingiustificata emarginazione di Dio e questa ha
comportato un forte disorientamento dell’identità personale, per cui si diventa incapaci
di giustificare se stessi e l’orientamento della esistenza”. Così mons. Rino Fisichella,
presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione,
intervenendo al 14.mo incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche di rito orientale,
in corso ad Oradea, in Romania. Mons. Fisichella ha aggiunto che è necessario un nuovo
“slancio missionario” per superare “alcune difficoltà”. Difficoltà che, nel corso
dei decenni, si sono verificate “per un fraintendimento della missione della Chiesa
e del compito di ogni battezzato di essere annunciatore del Vangelo di salvezza”.
Aprendo il convegno, che si concluderà domenica, il vescovo di Oradea–Mare, mons.
Virgil Bercea, si è soffermato, in particolare, sulle attività della Chiesa greco-cattolica
della sua diocesi. “Siamo tutti protagonisti - ha detto - di una nuova evangelizzazione”.
L’incontro, incentrato sul tema “Sarete i miei testimoni: l’evangelizzazione nelle
Chiese cattoliche di rito orientale in Europa” si svolge sotto la direzione del Consiglio
delle Conferenze episcopali europee (Ccee). Il cardinale Péter Erdö, presidente del
Ccee e primate d’Ungheria, ha sottolineato che la nuova evangelizzazione “non è un
metodo sociologico, ma rappresenta uno sforzo missionario necessario in tutti quei
luoghi in cui il cristianesimo è già stato annunciato”. Il porporato ha espresso la
convinzione che le Chiese cattoliche orientali abbiano molto da offrire in questo
ambito, ricordando che, in quasi tutti i Paesi dell’Europa dell’Est, queste Chiese
erano state giuridicamente oppresse dal regime comunista. “La fede cristiana, l’amore
per Gesù e per la Sua Chiesa – ha aggiunto il cardinale Péter Erdö - sono oggi, come
sempre, essenziali per un’Europa sana, capace di superare la propria crisi e di tenere
insieme, senza omologazioni, le diversità culturali e religiose”. “Siamo in un mondo
molto secolarizzato - ha concluso il presidente del Ccee - e, paradossalmente, assetato
di Dio e del senso della vita”. All’incontro – rende noto l'agenzia Sir – è intervenuto
anche il capo della Chiesa greco-cattolica della Romania, mons. Lucian Mureþan. "I
cristiani - ha detto - sono vittime di persecuzioni in tutto il mondo. Si tratta di
sfide impegnative legate al relativismo e alla secolarizzazione". Mons. Mureþan si
è soffermato, in particolare, sulla “necessità di trovare soluzioni nel reale contesto
socio-culturale” e del dovere della Chiesa di “rispondere ai bisogni spirituali” relativi
alla nuova evangelizzazione. Il sindaco di Oradea, Ilie Bolojan, ha infine lodato
la buona collaborazione tra Chiesa e autorità civili, sottolineando che la comunità
greco-cattolica “mette in pratica i valori cristiani”. (A.L.)