2011-11-04 15:16:50

Grecia al voto di fiducia sull’austerity dopo il passo indietro sul referendum


Il governo greco di Papandreou si prepara nel pomeriggio ad affrontare in parlamento il voto di fiducia. Nella giornata di ieri, il premier si era già detto disponibile ad annullare il referendum sulle misure di austerity, sottolineando l’importanza delle riforme volute dall’Ue per il salvataggio del Paese dalla bancarotta. Quali dunque gli scenari che si preparano per la politica greca? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Furio Morroni, raggiunto telefonicamente ad Atene:RealAudioMP3

R. – Oggi, la giornata politica ad Atene è ancora più confusa di quella di ieri: serpeggia una grossa delusione e rabbia fra i deputati del Pasok, il partito socialista al governo, nei confronti del premier, che prima ha creato un grosso scompiglio con l’annuncio, mai ufficializzato, in effetti, del referendum, referendum che poi, anche questa volta sottobanco quasi, a mezza voce, è stato annullato.

D. – Ci sono i numeri per confermare la fiducia al governo Papandreu?

R. – L’esito del voto è assolutamente incerto. Papandreu rischia di non avere la fiducia, perché ieri dai tre ai cinque deputati del Pasok hanno lasciato il partito. È anche vero però che Papandreu sta facendo l’impossibile per riconquistare alcuni voti e superare la soglia dei 151, che è la maggioranza minima prevista sui 300 deputati, perché vorrebbe, da quello che si è capito, uscire a testa alta da questa esperienza di governo e non uscirne privo della fiducia. La sua intenzione è quella – una volta ottenuta la fiducia – di aprire colloqui con l’opposizione, per poi andare alla costituzione di un nuovo governo.

D. – In caso di sfiducia, quali ricadute ci sarebbero per l’Europa?

R. – La Grecia non otterrebbe entro il 15 dicembre – data massima di cui ha bisogno – la sesta tranche degli aiuti concordati lo scorso maggio, e le casse statali sono vuote, non ci sono i soldi per pagare gli stipendi e le pensioni degli statali. L’Europa starà a guardare, nella speranza che si ricrei al più presto un governo di unità nazionale, con tecnici al posto dei politici. (ap)

Siria: nove morti a Homs sotto il fuoco dei carri armati
È di nove uccisi il bilancio provvisorio all'inizio di una nuova giornata di repressione in Siria da parte delle forze fedeli al presidente, Bashar al Assad. Lo riferiscono attivisti antiregime, citati dalla tv panaraba al Arabiya. L'agenzia ufficiale Sana, che cita abitanti di Homs, epicentro della rivolta antiregime e teatro della sanguinosa repressione, afferma che i responsabili delle violenze delle ultime 48 ore sono gruppi armati di terroristi "legati ad agende straniere".

Somalia: Al Shabaab recluta bambini soldato negli slum di Nairobi
Al Shabaab recluta ragazzi appena dodicenni nelle baraccopoli di Nairobi. I ragazzi vengono condotti in Somalia per combattere al fianco dei miliziani. L'organizzazione islamica offre in cambio protezione, cibo e denaro, offerto anche alle famiglie di origine. Lo ha riferito a Radio Netherlands un allenatore di una squadra di calcio di Majero, uno dei tanti slum della capitale kenyana. Anche un rapporto stilato dall'Onu a inizio anno aveva evidenziato il problema. Intanto, il conflitto in Somalia coinvolge sempre più Paesi africani. Il Gibuti invierà nel Paese circa 850 soldati per sostenere la missione di pace dell'Unione Africana: si uniranno ai 9000 dell'Uganda e del Burundi, che già dal 2007 sostengono il debole governo di transizione somalo contro i miliziani di Al Shabaab. Sull'altro fronte, invece, truppe etiopi starebbero posizionandosi in Somalia, vicino a una roccaforte di Shabaab. Il Kenya continua la sua offensiva in modo indipendente. Ieri, la forza della Marina kenyana ha affondato un'imbarcazione che trasportava carburante per i miliziani islamici, uccidendo 18 insorti. La strategia offensiva del Kenya è di interrompere qualsiasi fornitura di armi e distruggere tutti i mezzi che i miliziani utilizzano per trasportare rifornimenti e munizioni i Somalia. Tra questi persino la "grande concentrazione di asini", utilizzati dagli insorti islamici shabaab per trasportare armi.

L’esercito sudanese conquista roccaforte dei ribelli ai confini col Sud Sudan
L'esercito sudanese ha preso ieri il controllo della roccaforte ribelle di Kurmuk, nello Stato del Nilo Azzurro, confinante con il Sud Sudan. Lo hanno riferito il governo di Khartoum e fonti dei ribelli, che hanno accusato le truppe governative di aver usato armi chimiche. La crisi nello Stato del Nilo Azzurro si aggiunge a quella nel Sud Kordofan, anch’esso confinante col nuovo Stato del Sud Sudan.

La Turchia smentisce l’intenzione di scortare la flottiglia diretta a Gaza
Il governo di Ankara ha smentito con gli Stati Uniti le informazioni secondo cui la flottiglia di pacifisti diretta a Gaza sarebbe stata scortata da navi da guerra turche. La portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha riferito che il governo turco ha negato con forza un'ipotesi del genere. Washington ritiene pericolosa l'iniziativa della flottiglia e ha esortato i cittadini americani ad astenersi da attività del genere. A bordo delle due imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari, ci sono una trentina di persone giunte da Australia, Canada, Irlanda, Stati Uniti, e anche palestinesi e un arabo israeliano. Israele ha fatto sapere che sono stati completati i preparativi per intercettare la mini-flottiglia già nelle prossime ore.

Afghanistan: militare ucciso da insorti nel sud
Un soldato della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) è morto ieri durante un attacco degli insorti nell'Afghanistan meridionale. Lo ha riferito oggi la stessa Isaf a Kabul. Le vittime militari straniere in Afghanistan sono tre in novembre 2011 e 512 dall'inizio dell'anno.

Tunisia: morto Makhtoum, il poeta guerrigliero
Si è spento ieri sera, all'età di 59 anni, il poeta tunisino, Abdelhafidh Makhtoum. Lo scrittore, da tempo malato, è stato protagonista della vita culturale tunisina ed emblematica figura della causa palestinese. Nel 1982, combatté in Libano nelle file dell’Olp. La sua opera più importante è “El Kanaani el maghdour” ("Il Cananeo tradito"), diventato poi il suo soprannome. La sua ultima raccolta di poesie s’intitola “L'ultimo amore” ed è stata pubblicata dall'Olp.

Incidente nucleare di Fukushima: il Giappone stanzia 8,3 miliardi di euro
Il governo giapponese ha dato oggi il via libera ad un aiuto pubblico di 900 miliardi di yen (8,3 miliardi di euro) alla Tepco, gestore della centrale di Fukushima. L’aiuto serve per finanziare parte degli indennizzi alle vittime dell'incidente nucleare. I fondi serviranno inoltre a compensare i danni subiti dalle imprese e da decine di migliaia di persone che hanno abbandonato le loro abitazioni.

Esplosione in miniera cinese: quattro morti e 57 persone in trappola
Quattro minatori sono morti e 57 sono rimasti intrappolati sotto terra in seguito a un'esplosione in una miniera dell'Henan, nella Cina centrale. Secondo i media cinesi, è stata un'esplosione di rocce causata dall'improvviso rilascio di una forte pressione, verificatasi dopo un terremoto. Il portavoce del gruppo che gestisce la miniera ha affermato che si sta lavorando “intensamente” per salvare i superstiti. Le miniere della Cina sono considerate le più pericolose del mondo: ogni anno migliaia di minatori perdono la vita a causa di frane, esplosioni e inondazioni.

Usa: manifestazioni “Indignati”, 100 arresti e otto feriti negli scontri ad Oakland
È di otto feriti e oltre 100 arresti il bilancio degli scontri di ieri tra manifestanti e forze dell’ordine ad Oakland, negli Usa. Durante la manifestazione pacifica di circa tremila persone, almeno un centinaio di militanti, incappucciati e vestiti di nero, hanno attaccato e danneggiato tutto quello che avevano davanti. La polizia ha risposto con cariche, lacrimogeni e proiettili di gomma. Quella di ieri è stata forse la manifestazione più violenta tra le tante organizzate in questi mesi negli Stati Uniti.

Il 21% dei parlamentari indiani ha conti aperti con la giustizia
In India, la Corte suprema ha definito “inquietante” il fatto che il 21% dei parlamentari è stato denunciato a vario titolo, ma non ancora sottoposto al processo. La Corte suprema ha anche disposto che le cause riguardanti i 162 membri della Lok Sabha (Camera bassa) e la Rajya Sabha (Senato) siano trattate al più presto.

Avanzano le inondazioni in Thailandia, di nuovo a rischio il centro di Bangkok
Sono almeno 442 i morti causati dalle inondazioni in Thailandia. L'acqua è arrivata a lambire le fermate più settentrionali della metropolitana di Bangkok e minaccia di penetrare nel centro della città. Secondo gli esperti è questione di giorni. Un quinto della superficie della capitale è ormai allagato. L'aeroporto internazionale Suvarnabhumi - situato circa 30 chilometri a est del centro - non corre al momento pericoli. Crescono invece i timori per il diffondersi di malattie a causa dell'acqua stagnante. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Giovanni Cossu)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 308







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