Venerdì
4 novembre 2011 - Benedetto XVI ieri alla cappella papale in memoria dei cardinali
e dei vescovi morti durante l'anno: "La morte di Cristo è fonte di vita, perché
in essa Dio ha riversato tutto il suo amore, come in un’immensa cascata, che fa pensare
all’immagine contenuta nel Salmo 41: “Un abisso chiama l’abisso / al fragore delle
tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde / sopra di me sono passati” (v. 8).
L’abisso della morte viene riempito da un altro abisso, ancora più grande, che è quello
dell’amore di Dio, così che la morte non ha più alcun potere su Gesù Cristo (cfr Rm
8,9), né su coloro che, per la fede e il Battesimo, sono associati a Lui" Il
senso paradossale dell'abisso: dall'abisso della morte all'abisso dell'amore di Dio.
E poi l'abisso della crisi economica e finanziaria mondiale, l'abisso dei problemi
etici che si sfiorano nel campo delle fecondaizoni artificiali. L'abisso della
voce umana, per esempio quella penetrante di Maria Callas, l'abisso della
luce e del colore nella pittura di Carlo Mattioli, al Braccio di Carlo Magno
fino al 13 marzo, di cui ci parla il curatore Maurizio Calvesi, e l'abisso
della parola, particolarmente della parola poetica: se ne parla a proposito di Poeti
degli Anni Zero, curata da Vincenzo Ostuni per un numero della rivista
"L'illuminista"