2011-11-03 08:12:29

Terra Santa. Celebrata la Madonna della Palestina, patrona del Patriarcato latino di Gerusalemme


I cattolici di Terra Santa si sono ritrovati domenica scorsa nel Santuario mariano di Deir Rafat, nella valle di Soreq, per celebrare la Madonna della Palestina, del Patriarcato latino di Gerusalemme. Durante la liturgia i fedeli hanno chiesto l’intercessione della Vergine per la pace in Terra Santa. Ha presieduto la celebrazione il patriarca Fouad Twal che è stato accolto al Santuario dai Servi di Maria, cui è affidata la cura pastorale del luogo di culto. La preghiera universale è stata letta in arabo, ebraico, francese, inglese e italiano. Nella sua omelia, riferisce il sito www.lpj.org, il patriarca ha parlato del recente incontro organizzato dal Papa ad Assisi tra i credenti di tutte le fedi e i non credenti ed ha sottolineato che ad unire tutti i partecipanti è stato il desiderio della pace e della giustizia, quindi ha auspicato che lo spirito di Assisi possa incarnarsi anche in Terra Santa. Ricordando poi i discepoli nel Cenacolo rassicurati dalla presenza di Maria, il patriarca Twal ha invitato i cristiani a non esitare ad affidare i loro timori e le loro preoccupazioni alla loro madre Maria. La festa della Patrona del Patriarcato latino di Gerusalemme si è conclusa con la recita della preghiera alla Madonna della Palestina che ha il suo Santuario dal 1927, per iniziativa del patriarca latino di Gerusalemme Luigi Barlassina. A quest’ultimo si deve l’istituzione della festa della Beata Vergine Maria, Regina della Palestina, approvata nel 1933 dalla Santa Sede. In Italia, la luogotenenza del centro Italia (Appennino, sezione Toscana) dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha celebrato la festa di Nostra Signora di Palestina il 25 ottobre a Firenze, mentre le delegazioni hanno organizzato celebrazioni a livello locale in altri giorni. L’8 novembre la Madonna della Palestina sarà celebrata a Roma, alla presenza del Patriarca e del nuovo Pro Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, mons. Edwin Frederick O'Brien. (A cura di Tiziana Campisi)







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