2011-11-03 14:59:11

Somalia: gli Shabaab usano i civili come scudi umani contro le truppe kenyane


In Somalia, i miliziani di al-Shabaab starebbero usando i civili come scudi umani in alcune delle dieci località indicate come obiettivi di possibili bombardamenti dalle truppe kenyane, entrate nel Paese il 16 ottobre. Secondo testimoni citati dall’agenzia Reuters, alla popolazione sarebbe impedita la fuga dalle città. A commentare la notizia, intervistato da Davide Maggiore, è Enrico Casale, esperto di Africa della rivista dei Gesuiti, Popoli:RealAudioMP3

R. – E’ chiaro che gli Shabaab, che sono peggio armati e in numero inferiore rispetto ai militari kenyani, usano di tutto per riuscire a contrastare quest’offensiva e quindi non si fanno scrupolo di utilizzare anche la popolazione civile come scudo contro i militari kenyani. Questa è un’azione senza scrupoli, di una guerra che ormai dura da 20 anni e che non ha certamente risparmiato la popolazione civile.

D. – Se queste notizie fossero confermate, in questo caso si configurerebbe un vero e proprio crimine di guerra. Cosa dovrebbe fare la comunità internazionale?

R. - Quando si parla di comunità internazionale ci si riferisce ai Paesi occidentali che, però, dopo l’operazione “Restore Hope” degli inizi degli anni ’90, non osano più intervenire per paura di perdite eccessive in Somalia. Attualmente esistono già truppe che combattono contro gli Shabaab; sono truppe internazionali dell’Uganda e del Burundi. Probabilmente si potrebbero rafforzare ulteriormente le forze armate del governo ufficiale e sostenere ulteriormente le forze internazionali africane ma temo che tutto questo avrà tempi lunghi.

D. – Dall’altro lato, gli Shabaab, dopo aver negato l’emergenza, distribuiscono aiuti alle popolazioni colpite dalla carestia...

R. – Credo che su una popolazione stremata da 20 anni di guerra una strategia di questo tipo possa funzionare dal punto di vista degli Shabaab; dipende molto da quanto questi Shabaab riusciranno a sostenere la popolazione dal punto di vista economico e da quanto la popolazione si farà influenzare dagli Shabaab. La siccità è allo stesso tempo il frutto e l’effetto di questa guerra e questo non può che aggravare ulteriormente la crisi, così come la crisi può essere ulteriormente aggravata dall’intervento, come è stato annunciato, non solo delle truppe kenyane ma anche di quelle etiopi.

D. – Il Kenya ha anche interessi politici nella questione somala?

R. - La vicinanza con una Somalia instabile esporta instabilità anche in Kenya. Quindi il Kenya ha tutto l’interesse quantomeno a creare un cuscinetto che permetta di ammortizzare le violenze e l’instabilità somala. L’obiettivo di Nairobi è lo stesso di Addis Abeba.

D. – Le autorità kenyane hanno anche accusato l’Eritrea di rifornire di armi gli islamisti. Che ruolo gioca il governo di Asmara?

R. - Asmara ha sempre negato il suo appoggio ai fondamentalisti, anche se a diverse riprese è stato provato l’invio di armi agli islamici. Questo si inserisce nell’ambito delle tensioni tra Etiopia ed Eritrea, anche se l’Eritrea mantiene un bassissimo profilo e si espone molto poco. (bf)







All the contents on this site are copyrighted ©.