2011-11-02 14:19:07

Papua Nuova Guinea: la preoccupazione dei vescovi per i rifugiati al confine con l’Indonesia


Povertà, degrado ambientale, tensioni con la popolazione locale: sono i tre grandi problemi che i rifugiati della Papua Nuova Guinea vivono al confine con l’Indonesia. Una situazione drammatica per la quale la Chiesa locale esprime la sua preoccupazione: in particolare, mons. Gilles Cote, vescovo di Daru-Kiuga, esorta le organizzazioni non governative e la società civile in genere a sollecitare il governo affinché migliori la situazione. Complessivamente, sono quasi 9mila i profughi che vivono lungo i confini dell’Indonesia, in una sorta di limbo legale, in cui è negato ogni tipo di assistenza statale. A causa dell’inquinamento minerario, inoltre, spesso il livello delle acque fluviali sale pericolosamente ed i profughi sono costretti ad evacuare le proprie case, cercando rifugio altrove. Ma ciò rischia di alimentare le tensioni con la popolazione locale. Per questo, in un’intervista rilasciata al Jesuit Refugee Seervice, mons. Cote suggerisce che lo Stato risarcisca le persone colpite dall’inquinamento minerario e che le Ong si impegnino affinché venga eliminata la tassa che i rifugiati devono pagare per diventare cittadini, un’imposta può arrivare fino a 4mila dollari. (I.P.)







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