Appello del Cisde: il prossimo G20 aiuti a migliorare le condizioni dei poveri
Il prossimo G20, in programma a Cannes da domani al 4 novembre, non deve adottare
misure troppo scarne o troppo lente per uscire dalla crisi finanziaria globale, ma
deve aiutare concretamente i più poveri a migliorare la loro condizione. Questo, in
sintesi, l’appello lanciato dal Cisde, il Gruppo Cattolico Internazionale per lo Sviluppo
e la Solidarietà che ha sede in Belgio e al quale appartengono, tra gli altri, l’organizzazione
canadese Sviluppo e Pace, l’associazione inglese Cafod e l’italiana Focsiv. In un
lungo documento, il Cisde suggerisce al G20 alcune raccomandazioni per risolvere la
difficile congiuntura economica attuale: riformare il sistema monetario internazionale;
affrontare la questione del debito pubblico in modo sistematico, corretto e trasparente;
porre fine all’opacità del sistema finanziario; dare la priorità a strategie giuste
e favorevoli allo sviluppo per orientare le economie fuori dalla crisi; regolamentare
gli investimenti diretti esteri e le compagnie transnazionali; trovare un accordo
per implementare la tassa sulle transazioni finanziarie, che “potrebbe contribuire
a stabilizzare il sistema finanziario e, allo stesso tempo, a finanziarie la lotta
contro la povertà e il cambiamento climatico”. Ricordando che il 58% della popolazione
più povera del pianeta vive nei nove Paesi in via di sviluppo a reddito medio che
sono membri del G20, il Cisde sottolinea tuttavia che “la crisi finanziaria mondiale
porta ad un impoverimento di massa anche negli Stati industrializzati del G20”. Per
questo, Chris Bain, presidente del Gruppo, afferma: “Attualmente, il G20 si aggrappa
ad un modello di crescita antiquato che trascura i più indigenti e non permette loro
né di beneficiare dell’economia, né di contribuire ad essa”. Di qui, l’esortazione
ad uno “sforzo concertato della maggior parte dei sistemi economici più avanzati”,
che “potrebbe cambiare davvero le cose per i più bisognosi”, pena “l’aumento della
povertà e della disuguaglianza”. Infine, il Cisde si sofferma su altre due questioni,
l’imprevedibilità dei prezzi alimentari e l’evasione fiscale, contro le quali chiede
contromisure immediate ed adeguate, in modo da evitare di affamare milioni di persone
nel mondo, di avere regole commerciali sleali, mercati sregolati e fenomeni speculativi.
(I.P.)