Siria. Entro oggi la risposta di Damasco alla proposta della Lega Araba per la
pace e la democrazia
Sarebbe stato raggiunto l’accordo tra Siria e Lega Araba, secondo alcuni rappresentanti
diplomatici presenti a Doha, nel Qatar, dove sono in corso le trattative per porre
fine alle violenze che affliggono il Paese da oltre sette mesi e per l’avvio di riforme
in senso democratico. Intanto sale la tensione nell’est del Paese. Roberta Barbi:
Avrebbe
rifiutato l’ipotesi di avviare una conferenza di dialogo al Cairo e di ritirare i
carri armati dalle strade, accettando, tuttavia, di confrontarsi con le opposizioni
e rilanciando la concessione di riforme interne che saranno, assicura, “radicali e
tempestive”. Questa, secondo fonti diplomatiche interne, la risposta attesa oggi dalla
Siria alla richiesta della Lega Araba nel corso delle trattative guidate dal Qatar,
cui sta partecipando il ministro degli Esteri di Damasco, Walid Muallem. Il capo della
diplomazia siriana avrebbe chiesto anche “la cessazione della guerra mediatica contro
la Siria, la prevenzione del contrabbando di armi dai Paesi vicini e la fine delle
sanzioni europee e statunitensi” in cambio di una revisione della Costituzione e della
convocazione di elezioni presidenziali pluralistiche. Intanto il partito islamico
tunisino al-Nahda, uscito vincente dalle elezioni del 23 ottobre scorso, ha annunciato
il riconoscimento del Consiglio nazionale siriano come “legittimo rappresentante del
popolo” e a breve dovrebbe chiudere l’ambasciata siriana a Tunisi ed espellere l’ambasciatore.
In Siria, intanto migliaia di lealisti si stanno radunando in queste ore nella piazza
centrale di Dayr az Zor, al confine con l’Iraq, e sono stati avvertiti colpi d’arma
da fuoco contro un corteo antigovernativo non autorizzato.