2011-10-31 13:59:45

Nepal: i leader religiosi accolgono il messaggio di Assisi per la pace e il dialogo


I leader delle varie religioni presenti in Nepal, Paese laico ufficialmente dal 2006 ma dove la transizione verso la laicità dopo anni di monarchia assoluta indù è particolarmente difficile a causa dell’opposizione di gruppi di estremisti, fanno proprio il messaggio inviato da Benedetto XVI ad Assisi e s’impegnano a lavorare concretamente insieme per la pace. “Tutti i leader dovrebbero considerare con serietà le parole del Papa – scrivono i religiosi nepalesi cristiani, indù e musulmani – ed essere consapevoli che la guerra, la violenza e il terrorismo in nome della religione non portano da nessuna parte e ci conducono alla perdizione”. “La pace prevale solo quando Dio è dentro ognuno di noi – ha dichiarato all'agenzia AsiaNews Ishu Jung Karki, segretario nazionale dei cristiani riprendendo le parole del Santo Padre – lo Stato deve solo impegnarsi per garantire i diritti e la sicurezza delle minoranze religiose”. “Tutte le religioni devono convivere insieme e i leader devono promuovere e testimoniare il rispetto reciproco – gli fa eco il presidente della World Hindu Federation, Keshav Chaulagain – gli indù sono per la pace e per la giustizia, come ha anche sottolineato il Papa, coloro che commettono atti di violenza in nome della religione non sono indù, sono banali criminali e il loro scopo è diffamare la loro stessa fede”. Da anni, nel Paese, le minoranze religiose lottano per la libertà di culto: in Nepal, infatti, una recente revisione del Codice penale e civile vieta le conversioni a qualsiasi religione che non sia l’induismo e bolla come proselitismo ogni tentativo di espressione religiosa che possa intaccare i valori tradizionali. (R.B.)







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